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Empoli, Zanetti: "In queste settimane vedremo se siamo uomini o solo gente di passaggio"

Il tecnico degli azzurri alla vigilia della sfida con la Juve: "Non è vero che non abbiamo niente da perdere, possiamo battere la Juventus"

Dopo le sconfitte con Verona e Monza, l'Empoli va a caccia del primo risultato della stagione con la Juventus. Quella che affronterà i bianconeri sarà una squadra con un volto diverso a quella di una settimana fa col Monza, dato che nelle ultime ore di mercato sono andati via Piccoli e Hass e sono entrati Maleh e Bastoni. Scelte che hanno fatto ben capire come ci sarà un cambiamento di modulo già da domani sera, come ha sottolineato lo stesso Paolo Zanetti in conferenza stampa: "Torneremo a giocare con un centrocampo a 3, perché la squadra ne ha bisogno. Le difficoltà per noi sono arrivate subito ed è qui che un gruppo si cementa se ha voglia di farlo. Parlando coi ragazzi c'è questa voglia, per cui sono più sereno. Ho una squadra omogenea, potendo fare scelte non obbligate. Farò di tutto per creare qualcosa di importante, capisco la diffidenza e il pessimismo ma noi il pessimismo non ce lo abbiamo. Il sostegno ce lo dobbiamo meritare e si creerà a quel punto la cosa che si è creata l'anno scorso tra noi e i tifosi"

C'è preoccupazione dopo la gara col Monza?

"Sono preoccupato quando non vedo una squadra in campo. Siamo all'inizio, abbiamo perso alcuni punti di riferimento all'interno del gruppo. Questi vanno ricostruiti, trovati in altre persone. In campo ho visto una squadra che non ha lottato come voglio io, come ho sempre trasmesso e come voglio io. La cosa che ho chiesto è la predisposizione a creare una certa mentalità. Sono giocatori forti quelli che sono arrivati, ci aiuteranno. Hanno avuto bisogno di un periodo di assestamento e la cosa più importante è che si devono fortificare le relazioni tra di loro. Il gruppo c'è, ma si deve amalgamare. Ci vorrà tempo per farlo, poi ciò ci servirà a sopperire le difficoltà, Questo è il centro del problema, secondo me, e non deve più succedere. Se fosse successo a dicembre o gennaio sarei stato tuttavia più preoccupato".

Quanto è contento da 1 a 10 che sia finito il mercato?

"10. paghiamo il fatto che il mercato finisca con due partite fatte, già domani avremo una squadra che ha fatto solo due allenamenti insieme. Sono contento dei giocatori arrivati, io penso che il progetto fosse quello di andare sulla falsariga dello scorso anno, abbiamo preso dei centrocampisti di corsa. Sono arrivati Maleh e Bastoni, oltre ad aver recuperato Fazzini. Abbiamo la possibilità di schierarci come vogliamo. Bastoni è un giocatore duttile anche se lo vedo mezzala, Maleh lo conosco, quando era con me ha giocato bene a Venezia, ha delle motivazionin alte".

Quella di domani potrebbe essere la partita giusta per ripartire visto non ci sarà nulla da perdere?

"Non è vero che non abbiamo nulla da perdere e che non possiamo battere la Juve. E' vero che è difficile batterli, ma già l'anno scorso con questo tipo di mentalità qualcosa di importante l'abbiamo fatta. Se si parte già sconfitti prestiamo il fianco subito, e questo non va bene. Sarà una gara difficile dove per noi sarà un'occasione per far vedere qualcosa di diverso. Vanno affrontati al massimo delle nostre capacità e con la spavalderia di poterle anche battere queste squadre, con più umiltà rispetto alle scorse due partite".

Il ricordo del 4-1 di qualche mese fa pesa in positivo o negativo?

"Conta perché è storia, e se l'abbiamo fatto un motivo ci sarà. Ogni partita poi è diversa, all'andata ad esempio ne avevamo presi noi 4. Quella partita è un esempio che le cose si possono fare. Noi abbiamo già dimostrato, per chi c'era l'anno scorso, che tutto può accadere. L'importante è andare in campo con una base mentale di un certo tipo. A noi finora ci è mancato questa parte. Per questo questa settimana ho messo la squadra sotto torchio, perché pretendo continuità. Possiamo anche perdere, ma dipende come si perde".

In città c'è stato un po' di malcontento per l'addio di Piccoli e l'arrivo di Destro. Può spiegarci questa scelta?

"Parto da un altro concetto. Certi tipi di giocatori, che probabilmente qualcuno si aspetta, purtroppo non possiamo permetterceli. Mattia ha 98 gol nei piedi, è un uomo meraviglioso e che ha deciso di venire qui e riprendersi tutto, consapevole che il suo arrivo sarebbe stato visto in questo modo. Secondo me ad oggi non è giudicabile, perché è stato fermo 5 mesi. Se Destro sta bene, insieme a Caputo, fanno più di 200 gol nella loro storia. E' normale che spero che Destro stia bene e che non abbia un altro infortunio grave. Poi c'è anche Shpendi, un ragazzo di talento e di prospettiva, che però deve esplodere. Con questa filosofia l'Empoli si è sempre salvato e lo farà anche quest'anno. E' arrivato Mattia ma anche Cambiaghi, che a noi ci sposta gli equilibri. E' rimasto anche Baldanzi. Per l'Empoli tenere un calciatore così e rifiutare 20 milioni è tanta roba. Il centro è che Destro quest'anno stia bene. Ha perso cinque-sei chili, è stato rivoltato come un calzino prima di essere preso. Ha tantissime motivazioni, vuole dimostrare a se stesso e a noi che è ancora un giocatore importante. Io ho fatto il mio esempio: sono arrivato qua da esonerato, con pessimismo. Abbiamo lavorato insieme e ho avuto la più grande soddisfazione: fare 43 punti e salvarci. Ora è due partite che sono giù, ma tornerò su è questa la mia mentalità. Voglio che i miei giocatori ragionino così. La mia squadra deve giocare così".

Quanto saranno importanti le prossime settimane dove affronterete Juve, Roma ed Inter?

"Sono importanti perché ci mettono pesantemente alla prova e quindi non abbiamo scuse. Penso sia il sogno di tutti giocare queste partite, perché sei in Serie A. Se vai in Serie B non esiste più un Empoli-Juventus. In queste partite non si può sbagliare la mentalità. Gara dopo gara dobbiamo affrontare queste difficoltà. Non è scritto da nessuna parte che non faremo neanche un punto in queste tre partite. Per creare una squadra bisogna affrontare delle difficoltà. E' qua che capiremo se saremo una squadra di uomini oppure solo gente di passaggio venuti ad Empoli solo per crescere. Bisogna attaccarsi di più alla maglietta e "morire sul campo". Tanti ultras li conosco, so bene che quando diamo tutto non ci dicono nulla. Dobbiamo far vedere che si lavora per arrivare a un certo livello, è così che si costruisce un progetto a lungo termine. L'anno scorso nel momento topico abbiamo fatto undici punti. Questo accade solo se ci sono delle fondamenta".

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