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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La storia di Camille e Costantine: dalla Francia a Tavarnelle Val di Pesa per assistere ad una partita di Serie D

Dopo l'incredibile storia accaduta qualche mese fa, dove un tifoso è arrivato appositamente dall'Inghilterra per assistere ad una partita del San Donato Tavarnelle, il copione si ripete

Immaginate di trovarvi una domenica a vedere una partita di Serie D dove gioca la squadra di un paesino, e di scovare tra le piccole tribune tifosi inglesi e francesi. Succede sugli spalti di Barberino Tavarnelle, dove gioca il San Donato. Dopo l'incredibile storia accaduta qualche mese fa, dove un tifoso è arrivato appositamente dall'Inghilterra per assistere a una partita dei gialloblu, il copione si ripete. Questa volta sono stati due giovani francesi a recarsi al “Pianigiani”, stadio che ospita le partite casalinghe del San Donato. Camille e Costantin si trovavano in Italia in vacanza. Appassionati di calcio, hanno scoperto la squadra sui social, e hanno deciso di contattare la società per presenziare alla prima partita di campionato.

I due 22enni hanno assistito alla partita nel settore casalingo, indossando sciarpa e maglietta ufficiale, tifando insieme alla supporter del paese per tutti i novanta minuti. “ Sappiamo che l'Italia è un paese che ama il calcio, e da appassionati quali siamo, il nostro obiettivo era assistere ad una partita dal vivo”. Essendo a Firenze, tutti avrebbero optato per vedere una partita della Fiorentina. Ma non i due giovani francesi. “Non ci piace seguire le squadri delle grandi città. Ci appassiona di più conoscere le piccole realtà, ci rende felici scoprire queste piccole squadre, i propri tifosi e poter parlare con i manager”.

Camille e Costantin abitano a Tourgéville, un piccolo paese vicino Parigi. Studiano economia, e fin da piccoli sono innamorati del calcio. Non il calcio moderno con i suoi accordi e cessioni milionarie. Quello romantico, fatto di passione e sacrifici, quello che si respirava sui campi una volta. “Giochiamo in una squadra di un paese che è simile al San Donato Tavarnelle. C'è la stessa atmosfera. Ciò che ci ha colpito è stato il calore della gente. I tifosi che hanno scoperto la nostra storia ci hanno chiesto foto e hanno parlato con noi. È stato molto bello. Abbiamo notato che per la partita tutte le persone del paese sono venute allo stadio, insieme alla propria famiglia. C'erano tutti, dai bambini alle persone più anziane per vedere una partita di quarta divisione. Abbiamo amato la passione che c'è attorno al club”.

“A Parigi – continuano - ci sono tante persone che tifano Paris Saint Germain, altre alle quali invece non importa nulla. Qua invece tutte le persone del paese seguono la propria squadra. Abbiamo notato come addirittura i giocatori a fine partita vanno a parlare con i tifosi sotto le tribune. Queste realtà regalano molte più emozioni, c'è un connessione particolare tra squadra e tifosi. In Italia le persone amano alla follia il calcio. In Francia questa passione la vediamo solo in alcuni club, come Marsiglia o Strasburgo”. 

Camille e Costantin hanno già promesso che torneranno appena possibile a sostenere il San Donato Tavarnelle. Anche il tifoso inglese, Jedd Cooley, ha già annunciato il suo ritorno in Italia, stavolta allo stadio ‘Pianigiani’, chiedendo intanto di acquistare le maglie di questa stagione.

Come mai una squadra così piccola come il San Donato Tavarnelle riesce ad appassionare tifosi stranieri? “Il calcio di oggi è troppo inclusivo – spiega Giacomo Bertelli, addetto stampa e responsabile marketing della società -. Chissà quante squadre, dalla Serie A alle realtà più piccole, ricevono ogni giorno messaggi da appassionati come Jedd, o come Costantin e Camille, senza però dargli una risposta. Noi invece vogliamo essere aperti a tutti, far scoprire la nostra realtà, la nostra passione anche all'estero”. Ovviamente è importante anche rimanere al passo coi tempi e aggiornarsi. “Nel calcio minore siamo ancora legati a un'idea vecchia di fare comunicazione. Molte società minori purtroppo si limitano a usare i social solo per comunicare il risultato e mettere il tabellino della partita. Le realtà piccole come la nostra invece hanno tanto da raccontare attraverso il calcio. È quello che stiamo facendo noi, e i risultati si vedono”. 

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