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Salute

Tumori del seno: a Firenze la "Carovana della prevenzione" di Komen

Promossa da Autostrade per l'Italia 

Si è tenuta oggi a Firenze, in Piazza Vittorio Veneto, la seconda tappa della “Carovana della Prevenzione” di Komen Italia, promossa quest’anno da Autostrade per l’Italia, supportata nell’organizzazione anche dal Comune di Firenze che ha concesso il Patrocinio.

Il Programma Nazionale Itinerante di Promozione della Salute Femminile, avviato dal 2017da Komen Italia in collaborazione con Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, quest’anno approda in 4 città italiane, da qui al prossimo autunno, grazie al sostegno di Autostrade per l’Italia da anni impegnata nella lotta ai tumori del seno, una delle patologie più diffuse per le donne. Dopo Roma e Firenze, altre 2 tappe previste in autunno a Napoli e Genova. Questa iniziativa è solo l’ultima di una serie di azioni messe in campo da Aspi sul territorio nazionale, mossa dalla consapevolezza della necessità di “fare rete” e della responsabilità sociale che ogni grande azienda ha verso i cittadini.

Nel corso della giornata sono state 40 le prestazioni eseguite: 16 mammografie per donne over40, 22 ecografie per donne under40, 2 ecografie di approfondimenti alle mammografie.

Dal 2017 ad oggi la “Carovana della Prevenzione” ha offerto gratuitamente 35.000 prestazioni mediche in 16 regioni italiane, con 387 giornate di prevenzione rivolte prevalentemente a territori e comunità più in difficoltà. Grazie all'utilizzo di 4 Unità Mobili allestite con dotazioni tecnologiche di ultima generazione, (2 per facilitare la diagnosi precoce dei tumori del seno, 1 per i tumori ginecologici e le altre patologie oncologiche prevalenti nelle donne e 1 di prevenzione primaria, per offrire consulenze specialistiche e percorsi personalizzati utili all’adozione di stili di vita più corretti) la Carovana è in grado di offrire esami clinico-strumentali utili non solo per la diagnosi precoce dei tumori del seno, ma anche di altri tumori prevalenti nelle donne.

Le opportunità di prevenzione sono proposte prioritariamente a donne che vivono condizioni di disagio sociale o economico o che appartengono a categorie di rischio aumentato per i tumori del seno, come ad esempio le donne residenti nei quartieri periferici delle città italiane, detenute, operatrici del settore o donne ospitate nei Centri di accoglienza.

Autostrade per l’Italia, da anni sostiene la lotta ai tumori del seno e di tutte le principali patologie neoplastiche femminili, attraverso campagne di prevenzione aziendali realizzate proprio in collaborazione con Susan Komen. Ogni anno oltre 250 donne ricevono uno screening completamente gratuito grazie a campagne di prevenzione offerte nelle principali sedi aziendali: un’iniziativa importante per contrastare una delle neoplasie più diffuse e ancora oggi principale causa di morte femminile.

Un’iniziativa che si aggiunge ad altre numerose azioni rivolte alle donne, nell’ambito dell’ampia strategia di welfare di Autostrade per l’Italia. Tra le azioni messe in campo, quella lanciata in piena crisi pandemica che ha garantito, nell’ambito dell’orario di lavoro, il diritto alla disconnessione di un’ora e mezza al giorno per le lavoratrici con figli in Didattica a distanza. O ancora, il supporto alla genitorialità (congedo parentale fruibile ad ore), il contributo alla retta degli asili nido per figli dei dipendenti, i programmi estivi e l’orientamento scolastico per i figli, percorsi formativi e prevenzione sanitaria. Capitolo importante è inoltre riservato al contrasto alla violenza sulle donne per il quale l’azienda ha appena aperto uno sportello di supporto psicologico e prima assistenza. 

Con oltre 53.000 nuovi casi l’anno solo in Italia, i tumori del seno rappresentano infatti le neoplasie più frequenti nel sesso femminile; l’incidenza è in continuo aumento e sebbene si tratti di tumori altamente curabili, in particolare quando identificati in fase iniziale, più di 1.000 donne ogni mese nel nostro paese perdono la vita per questa malattia.

L’emergenza Coronavirus, soprattutto nella fase più acuta, ha messo a dura prova le strutture sanitarie, causando un generale rallentamento anche nelle cure oncologiche e ancor più nei programmi istituzionali di screening e diagnosi precoce con una riduzione media del 35% negli screening. Nel 2020 sono stati effettuati oltre 2.000.000 esami di screening in meno rispetto a quanto programmato e di conseguenza quasi 3.000 donne scopriranno più in ritardo di avere la malattia, quando il tumore sarà in uno stadio più avanzato e più difficile da curare.

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