rotate-mobile
Politica

Torna il caso "Montedomini": a rischio i dipendenti delle cooperative

I sindacati rimpongono l'attenzione sull'azienda pubblica di servizi alla persona. A rischio il lavoro dei dipendenti delle cooperative esterne, Bartolini: "Siamo molto preoccupati della poca chiarezza"

L’Asp Firenze Montedomini torna a far parlare di sè. Poco più di sessanta giorni fa l’azienda pubblica di servizi alla persona (Asp) è stata travolta dal caso affitti al ribasso, stavolta a lanciare l’allarme sono stati Cgil, Cisl e Uil attraverso una nota congiunta che sottolinea il forte stato di preoccupazione dei sindacati per un centinaio di dipendenti pubblici della struttura di assistenza. Tutto nasce dalla volontà del Cda di Montedomini di riorganizzare i servizi di assistenza, una ristrutturazione in grado di snellire e contenere i costi dell’agenzia. Le necessità che stanno spingendo l’amministrazione verso questa direzione hanno un nome ed un cognome: diciannove milioni di euro di debito, figli delle passate gestioni.

E’ questa nuova organizzazione che sta spaventando le sigle sindacali: “stiamo cercando di comprendere – afferma Riccardo Bartolini della FP Cgil – cosa stia succedendo nell’Asp. Siamo molto preoccupati della poca chiarezza e di come si stiano delineando i contorni di questa vicenda. Negli ultimi sei mesi l’amministrazione ci ha concesso solo due incontri. Nell’ultimo, quello del due di maggio, non è stata data nessuna certezza riguardo al futuro degli oltre cento lavoratori della struttura”. I timori maggiori riguardano due branchie della Asp: PRIM (Presidio di riabilitazione intensiva) e Firenze Telecare. Sarebbero questi, secondo i sindacati, i servizi di Montedomini cui l’amministrazione ha pensato ad un radicale riassetto. “Noi vogliamo sapere – continua Bartolini – che fine faranno i trenta dipendenti pubblici che lavorano nel settore del PRIM e gli altri dieci assegnati al servizio di Telecare; noi vogliamo capire cosa intende l’amministrazione quando pronuncia le parole personale in esubero, ma allo stesso tempo vogliamo comprendere come il Cda, attraverso questa operazione, potrà garantita agli anziani ed ai più deboli la qualità dei servizi”.

I servizi della Asp Montedomini, che dal dicembre scorso ha incorporato ed acquisito il patrimonio immobiliare delle altre tre ex Ipab (Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza) di Firenze, Il Bigallo, Sant’Ambrogio e il Fuligno, sono garantiti anche da una rete di cooperative appaltatrici di una serie di mansioni. Anche qui la vicenda scricchiola: gli appalti, già scaduti, sono stati prorogati fino a giugno, e per ora non si vedono all’orizzonte ulteriori proroghe. Non solo: qualche settimana fa Ornella De Zordo, consigliera comunale di perUnaltracittà, aveva raccolto e rilanciato l’appello dell’Unione Sindacale di Base per una trentina di lavoratori della cooperativa Agorà (che opera per conto della ASP Montedomini all'interno della Residenza Istituto Principe Abamelek) che non percepiscono lo stipendio nei tempi dovuti, accentuando e sommando, mese dopo mese, i ritardi. L’intera struttura scricchiola ancora più forte se riportiamo alla mente lo scandalo affitti e i duecentosessanta locali situati nel centro storico di Firenze assegnati con contratti di locazione a prezzi estremamente più bassi del valore di mercato.
Quel milione di euro in più, che il patrimonio immobiliare potrebbe fruttare nelle casse di Montedomini, come affermato dal presidente della Asp Marco Seracini, è negato dai prezzi di “favore” che la vecchia gestione dell’azienda ha stipulato con gli attuali gestori. “Le organizzazioni sindacali – conclude Bartolini – richiedono all’Assessore Saccardi l’apertura immediata di un tavolo di confronto sul destino dell’ASP Montedomini, ribadendo come non sia accettabile far pagare le difficoltà economiche dell’Ente a lavoratori che ogni giorno assicurano servizi essenziali per gli anziani di questa città”.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Torna il caso "Montedomini": a rischio i dipendenti delle cooperative

FirenzeToday è in caricamento