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Ti promuovi con la bellezza di Firenze? Arriva la stangata di Palazzo Vecchio

Aumenta di 5 volte il costo della Cosap per metro quadro: da 2 a 10 euro in luoghi come piazza Signoria, Ponte Vecchio, piazza Duomo Santa Croce; di 10 se oltre all'uso del suolo pubblico si somma la limitazione di accesso al bene (20 euro)

Tariffe più alte per chi userà la bellezza di Firenze a scopi commerciali. Lo stabilisce la modifica al regolamento sulla Cosap, il canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche, approvato dalla giunta di Palazzo Vecchio venerdì scorso. La proposta di delibera- che dovrà passare all’esame del Consiglio comunale- si struttura si tre elementi.

Il primo, la road-map, le due fasce del centro storico fiorentino su cui applicare il nuovo prezzario. La seconda, l’impennata dei prezzi: per piazza della Signoria, piazzale degli Uffizi, piazza San Firenze, piazza Santa Croce, piazza Duomo, piazza San Giovanni, via Martelli, piazza della Repubblica, piazza Strozzi, via Tornabuoni, ponte Santa Trinita, ponte Vecchio e piazza Pitti viene fissato un moltiplicatore di 2,25 che farà scattare la tariffa dagli attuali 2,09 euro a 10,458 euro al metro quadro al giorno. Per piazza Santissima Annunziata, piazza Santa Maria Novella, borgo Ognissanti, piazza Santo Spirito, parco delle Cascine e piazzale Michelangelo il moltiplicatore fissato è di 1.35 in modo da portare da 2,09 euro a 6,274. Per gli eventi privati che limitino l’accesso all’area: in questo caso la tariffa sarà fissata dalla giunta sulla base della natura dell’evento e dei benefici per l’organizzatore. Le modifiche al regolamento, tuttavia, stabiliscono l’asta sotto il quale non è possibile scendere: un coefficiente moltiplicatore rispettivamente di 4,5 per la prima fascia, e 2,7. Su Ponte Vecchio si passa, quindi, da 2,09 a 20,916 euro a metro quadro. “Si tratta- spiega l’assessore allo sviluppo economico, Giovanni Bettarini- di un aumento importante” ma “abbiamo approvato in giunta un bilancio in cui non si aumentano le tasse ai cittadini, per questo abbiamo messo in pratica dei sistemi per far quadrare i conti: come lo sfruttare le possibilità per creare reddito date dalla città”.

In questa logica “non sono comprese le iniziative culturali, quelle benefiche, i centri commerciali naturali che ovviamente beneficeranno delle stesse tutele. La cosa che cambiamo sono i costi del suolo pubblico per le iniziative commerciali e promozionali dei privati: la bellezza di Firenze al servizio di un privato si paga”. La terza, la procedura, l’iter per accedere al bene pubblico: le modifiche, infatti, prevedono che la richiesta passi dall’ufficio eventi di Palazzo Vecchio, che istruita la domanda, convoca- è scritto all’articolo 10 della proposta di delibera approvata dalla giunta- “una conferenza dei servizi” che “esprime un parere obbligatorio sul rilascio della concessione e dell’autorizzazione”. Tutte le richieste, precisa Bettarini, “inoltre passeranno dalla giunta “che si prenderà la responsabilità, caso per caso, i verificare la congruità dell’iniziativa e la fattibilità”. Passaggio in giunta che dà alla procedura “trasparenza e chiarezza- continua- che crediamo fondamentale. Il tutto con un focus: l’interesse pubblico”.

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