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"Amor" / Marco Esteban Cavallaro

Il Primo maggio si inaugura la prima personale a Firenze di Marco Esteban Cavallaro. La mostra, curata da Giacomo Biagi, si compone delle opere più significative del corpus dell’artista, da sempre impegnato in una indagine del concetto forte di Amore

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Attraverso installazioni e lavorando per serie, Cavallaro affronta la risonanza di un termine, ne rovescia lo stereotipo per riscoprire il carattere a-tipico che tale concetto trasporta, restituendolo infine a una peculiare materialità. Tratto specifico di Cavallaro è reiterare la scritta Amor manualmente, fino a trasformarla in ideogramma, o messaggio che ne converte la ripetizione quantitativa in differenza qualitativa. Le opere sono caratterizzate da un ponderato equilibrio di rapporti tra tipologia dei materiali utilizzati, presenza gravitazionale dei supporti e un inserimento spaziale capace di ridisegnare la percezione del fruitore. L’utilizzo di componenti come la carta da spolvero si combina all’adozione di telai e filati, lo studio costante di tecniche orientali e giapponesi si accompagna a dimensioni spesso estese e fisicamente invadenti. La omogeneità estrinseca, ma asimmetrica, della ricerca, si carica altresì di una significatività opaca e trasparente a un tempo, la quale scaturisce da un innesto di rimandi biografici su figure e immagini di matrice storica e collettiva. Amor per esempio, da intendere come riferimento certo ed evidente all’amore, nella sua generalità, ma non tanto da leggere, o meglio non solo, secondo una cadenza gutturale, latinista, quanto da scandire quale Amór, secondo una valenza latrice dell’origine cilena dell’artista. Il lemma, identico nella forma della scrittura, assume tutt’altro accento, se posto dunque entro una prospettiva mnestica e individua. Dalle barchette origami di Amor Inter net a ogni singola micro-pergamena di Fireworks Love, la personale fiorentina sarà importante occasione per apprezzare i nuclei della poetica di Cavallaro, negli incavi emotivi e nei convessi fisici che la contraddistinguono. La mostra è accompagnata da Odi et Amor, un’intervista di Giacomo Biagi all’artista. Marco Esteban Cavallaro nasce nel 1989 a Santiago del Cile. Dopo gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, partecipa a mostre e residenze di artista a livello nazionale e internazionale. Nel 2015 partecipa al Programma del Simposio d’arte internazionale DFEWA Art Residency Ardud 2015, presso Ardud in Romania; espone alla Fabbrica del Vapore di Milano, in occasione di Milano città mondo; nel 2016 prende parte alla mostra collettiva Errare Errore, presso Villa Giulia a Verbania; nel 2017 a Forme e Colore, presso il Museo del Colle di Viterbo; nel 2018 è tra gli artisti selezionati per Incontrando Santa Sofia a Sofia, in Bulgaria; nel 2019 partecipa a Genzaishinkoukei, evento con cadenza annuale che si tiene nel Parco Haramine di Tokyo (Giappone); tra le mostre del 2020 è possibile citare la collettiva Poetici orditi, tenutasi a Pray, Biella; infine sono del 2021 Amor / Tra terra e cielo (Castellaro Lagusello) e la partecipazione a Per filo e per segno, Biella. La mostra sarà visitabile dal primo al 20 maggio 2022 presso Studio 28nero, via Ghibellina, Firenze dal lunedì al sabato, 10.00-13.00, 15.00-19.00.

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