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Economia

Imprenditoria toscana: accelerano le imprese femminili nel II trimestre 2015

Toscana al 3° posto fra le regioni per crescita di imprese «rosa». Corre l'imprenditoria femminile «straniera», ma cresce anche quella giovanile e artigiana. Oltre 10mila aziende al femminile nell'industria delle vacanze e del tempo libero, settore chiave per la Toscana

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Dal 1° aprile al 30 giugno 2015 si sono iscritte al Registro Imprese della Toscana oltre 2mila imprese femminili (quasi un terzo del totale iscrizioni del trimestre). Rispetto allo stesso periodo del 2014, le nuove aziende femminili sono aumentate del 6,7%, un ritmo più accelerato rispetto alla media nazionale (+1,1%). Risultano in aumento soprattutto le nuove imprese femminili dell'agricoltura, così come avviene su tutto il territorio nazionale, ma è soprattutto nel commercio (511 nuove iscrizioni, il 25% del totale), nelle attività industriali (272, il 13%), nel turismo (233) e nei servizi alle imprese (206) che le donne hanno trovato maggior spazio per creare un'impresa nel trimestre.

Nel corso dell'ultimo anno (luglio 2014-giugno 2015), al netto delle cessazioni, la crescita delle imprese femminili (+1,7%) è inoltre superiore alla crescita delle imprese toscane non femminili (+0,5%). Le imprese femminili caratterizzano ormai alcuni settori chiave dell'economia, a cominciare dall'«industria della vacanze e del tempo libero» che, in Toscana, conta nel complesso circa 38 mila imprese operanti nella ricettività e nei servizi turistici, nella ristorazione e nei pubblici esercizi, nella gestione di strutture ricreative e culturali: di queste, 10.558 aziende sono capitanate da donne. In regione, quindi, il 30% di tali imprese è a conduzione femminile, ma in molte attività incluse in tale aggregato l'incidenza di imprese «rosa» supera anche il 40% (agenzie di viaggio, servizi di prenotazione e guide turistiche, alloggi per vacanze, parchi divertimento e tematici, attività di biblioteche e archivi).

Questo, in sintesi, il ritratto al secondo trimestre 2015 del contributo delle donne al mondo dell'impresa, così come emerge dai dati dell'Osservatorio sull'Imprenditoria Femminile realizzato dall'Ufficio studi di Unioncamere Toscana e frutto della collaborazione con il Settore imprenditoria femminile e politiche di genere della Regione Toscana.

"Gli ultimi dati confermano che le donne imprenditrici toscane continuano a contribuire in misura notevole a quella componente del made in Tuscany di qualità per la quale il nostro territorio è noto in tutto il mondo - sottolinea il Presidente di Unioncamere Toscana, Andrea Sereni. Le iscrizioni di imprese "rosa" sono aumentate ad un ritmo molto maggiore non soltanto rispetto alla media nazionale, ma anche rispetto a quello delle imprese toscane non femminili. Il mettersi in proprio di tante donne non rappresenta solo una chiave per l'affermazione personale e professionale, la loro voglia di mettersi in gioco e di guardare avanti, ma soprattutto rappresenta un fattore fondamentale di crescita e sviluppo. Certo, l'incertezza del domani che caratterizza le Camere di Commercio rende più arduo il nostro ruolo di affiancamento alle imprese: nonostante ciò, non dobbiamo desistere dal cercare di sostenere e ampliare il ruolo sempre maggiore svolto dal dinamismo femminile nel sistema economico regionale, premiare insomma questa energia e facilitare con tutti gli strumenti possibili il consolidamento della presenza femminile nel mondo del lavoro e dell'impresa."

TOSCANA SUL PODIO PER SVILUPPO DI IMPRESE FEMMINILI

Il tasso di crescita messo a segno dall'imprenditoria femminile toscana negli ultimi dodici mesi (+1,7%) è più alto della media italiana (+1,3%).

La Toscana recupera una posizione rispetto al trimestre precedente e sale al terzo posto per sviluppo di imprese «rosa» nella classifica delle regioni italiane, dopo Lazio (+2,2%) e Lombardia (+2,1%), ma prima di Veneto (+1,6), Emilia Romagna (+1,2%), Piemonte (+0,5%) e Marche (+0,3%).

IMPRENDITORIA "GIOVANILE": 11mila AZIENDE FEMMINILI

In Toscana si contano 37mila imprese giovanili, di cui 11mila aziende guidate da donne con meno di 35 anni. I settori a maggior presenza di imprese giovanili «in rosa» sono: commercio (3.175 imprese), turismo e industria (1.300 imprese ciascuno), seguono agricoltura (600), edilizia (480) e servizi alle imprese (450).

Rispetto a giugno dello scorso anno, il bilancio è di 110 imprese in più guidate da giovani donne (+1,0%): un dato in controtendenza rispetto all'andamento generale dell'imprenditoria giovanile (534 imprese in meno, per un calo dell'1,4%).

IMPRENDITTRICI STRANIERE

Su 51mila aziende "straniere" con sede in Toscana, 13mila sono guidate da donne, che per fare impresa in Toscana prediligono il settore manifatturiero (4mila aziende), le attività commerciali (3.800) ed il turismo (1.000 fra alberghi e ristoranti).

In Toscana, oltre metà del saldo positivo registrato dall'imprenditoria femminile nel corso dell'ultimo anno fa capo ad imprenditrici non italiane: le aziende guidate da straniere sono aumentate di 851 unità, mentre quelle guidate da italiane di 727. Il tasso di crescita delle imprese femminili straniere (+6,8%) si colloca dunque ben al di sopra di quelle condotte da italiane (+0,9%).

LE TIPOLOGIE D'IMPRESA: CRESCONO ANCHE LE IMPRESE ARTIGIANE

La formula preferita dalle donne per avviare la propria azienda in Toscana è stata la ditta individuale (ne sono nate 1.525 in tre mesi, +5,7%). Il maggiore incremento, in termini relativi, si registra però per le iscrizioni di società di capitali, la forma di impresa più strutturata, risultano in aumento (358 iscrizioni, +17,0%).

Nel corso dell'ultimo anno sono inoltre in crescita anche le imprese femminili artigiane, aumentate di 277 unità rispetto a metà 2014: la crescita (+1,5%), benché leggermente inferiore a quella delle imprese femminili non artigiane (+1,8%), è in controtendenza rispetto a quanto registrato per l'artigianato maschile, che ha perso oltre mille imprese nel corso dell'ultimo anno.

«INDUSTRIA DELLA VACANZA E DEL TEMPO LIBERO» IN TOSCANA

Le imprese femminili caratterizzano ormai alcuni settori chiave dell'economia, a cominciare dall'«industria della vacanze e del tempo libero» che, in Toscana, conta nel complesso circa 38 mila imprese (oltre l'8% delle imprese registrate in totale agli archivi del sistema camerale regionale) operanti nella ricettività e nei servizi turistici, nella ristorazione e nei pubblici esercizi, nella gestione di strutture ricreative e culturali.

Di queste, 10.558 aziende sono capitanate da donne. In regione, quindi, il 30% di tali imprese è a conduzione femminile, ma in molte attività incluse in tale aggregato l'incidenza di imprese «rosa» supera anche il 40%: è il caso delle agenzie di viaggio (196 imprese femminili su 480 totali), dei servizi di prenotazione e guide turistiche (124 su 266), degli alloggi per vacanze (1.196 su 2.766), dei parchi di divertimento (33 su 72) e delle attività di biblioteche e archivi (11 su 26).

È poi a conduzione femminile circa un terzo dei tour operator (17 gestiti da donne su 45 totali), degli alberghi (814 su 2.700), dei catering (39 su 116), dei bar (3.346 femminili su un totale di 10.650), delle attività dei musei (14 su 43) e degli stabilimenti balneari (247 su 842) che si trovano in regione.

Fra i ristoranti (4mila quelli femminili) e le mense, infine, uno su quattro è guidato da donne, così come avviene per campeggi (59 su 229) e palestre (72 su 300).

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