rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

L'economia toscana rallenta di 3 punti percentuali nel primo semestre del 2023

Lo rivelano i dati forniti dalla Banca d'Italia. Maggiormente colpite le province di Lucca, Pistoia e Prato. Tiene il Fiorentino

L'economia toscana ha rallentato. È quanto emerge dal rapporto sulle economie regionali presentato da Banca d'Italia. Nella prima parte del 2023 infatti, l’attività economica toscana ha segnalato un aumento del prodotto dell'1 per cento, una quantità inferiore di quasi 3 punti percentuali rispetto alla crescita del 2022 e lievemente inferiore a quanto stimato per il resto d'Italia. Tra le cause, l'elevata inflazione, le politiche monetarie restrittive messe in atto come misure di contrasto e l'incertezza del quadro geopolitico che hanno frenato gli investimenti.

In calo il comparto della moda: tiene il Fiorentino

Il calo ha toccato maggiormente le imprese manifatturiere delle province di Lucca, Pistoia e Prato, che rappresentano quasi un quarto del valore aggiunto regionale, mentre la produzione industriale nella provincia di Firenze - circa un terzo del valore aggiunto regionale - ha visto un rialzo, secondo l’indagine condotta dalla Camera di Commercio. Nel Fiorentino le quantità prodotte sono cresciute, rispettivamente del 12,1 nel primo trimestre e del 5,7 nel secondo, grazie al contributo del settore farmaceutico e della meccanica che hanno più che controbilanciato il calo nel settore della moda. In generale invece, le esportazioni sono cresciute del 2,5 per cento anche a causa del quadro geopolitico decisamente incerto. A risultare in flessione anche l'attività industriale che ha visto una riduzione del fatturato nei primi 9 mesi del 2023 e quella edile, complice anche la rimodulazione delle politiche di agevolazione fiscale. Il maggior costo dei mutui ha fatto calare la compravendita di case del 15,3 per cento rispetto al 2022 mentre i flussi turistici stranieri sono aumentati. 

Aumenta l'occupazione

Nota positiva l'aumento dell'1,1 per cento dell'occupazione regionale nel primo semestre dell'anno rispetto a quello precedente. I dati infatti segnalano un aumento delle assunzioni a tempo indeterminato nel settore privato con il turismo che ha fatto invece lievitare il numero dei contratti a tempo determinato, probabilmente anche a causa dalla stagione estiva. L'aumento del carovita ha rallentato i consumi delle famiglie che hanno pagato una inflazione regionale pari al 5,9 per cento, dato registrato a settembre. Stabile la qualità del credito anche se ha fatto registrare un tasso di deterioramento pari all'1,2 per cento a giugno, mentre la quota dei prestiti in bonus alle imprese classificate a maggior rischio è ulteriormente calata al 14 per cento. 

Le aspettative

Stando sempre al rapporto della Banca d'Italia, le aspettative predicano prudenza nella seconda parte dell'anno. Le prospettive a breve termine sulle vendite e sugli investimenti, formulate dalle imprese a inizio autunno, prefigurano una fase congiunturale ancora debole. Una fase che risentirà quasi sicuramente dei recenti eventi alluvionali, il cui impatto è ancora da quantificare. Altro elemento che invita alla prudenza sulle previsioni, il fatto che in un contesto economico già complesso, contraddistinto da diffusa incertezza e più elevati costi di finanziamento, vi sia una nuova evoluzione del quadro geopolitico internazionale. Quest'ultima situazione fa pensare a ulteriori rischi al ribasso sulla crescita. 

Continua a leggere su FirenzeToday

Alluvione, varata l'ordinanza sui saldi anticipati

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'economia toscana rallenta di 3 punti percentuali nel primo semestre del 2023

FirenzeToday è in caricamento