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Economia

Banca Etruria, dal Codacons class action per i risparmiatori

Beffati dal salvataggio del governo si uniscono nell'azione legale. Il Consiglio regionale chiede tavoli di dialogo

Il Codacons lancia l’azione risarcitoria collettiva in favore dei risparmiatori di Banca Etruria coinvolti nell’operazione di salvataggio dell’istituto di credito. Come spiega una nota "si tratta di una azione da intentare contro la stessa banca e altri soggetti che saranno ritenuti responsabili, volta ad ottenere il rimborso integrale dei risparmi investiti in azioni e obbligazioni subordinate dell’istituto di credito, il cui valore è stato illegittimamente azzerato". "Attraverso l’azione di risarcimento lanciata dal Codacons, i possessori di titoli coinvolti in quello che può essere definito il 'dramma del risparmio tradito', potranno ottenere una valutazione specifica della propria posizione, realizzata da un team di legali ed esperti del settore bancario appositamente istituito dal Codacons. A seguito della valutazione sarà possibile procedere in sede civile, penale ed amministrativa per la tutela degli interessi dei piccoli investitori e per il recupero delle somme perse".

Intanto, tavoli di dialogo con i risparmiatori penalizzati dal decreto sono stati chiesti dal Consiglio regionale della Toscana dopo il salvataggio deciso per decreto del governo domenica scorsa. Le polemiche sono nate anche dal fatto che il padre della Ministra Maria Elena Boschi è vicepresidente dell'istituto di credito. La mozione era stata presentata dal portavoce dell’opposizione Claudio Borghi (Lega Nord), il testo finale è stato condiviso anche dal Partito democratico perché “di mediazione – ha detto Borghi, che ha illustrato l’atto in Aula – e impegna la Giunta a fare il possibile per aprire tavoli di dialogo con gli obbligazionisti e con i rappresentanti della community di risparmiatori on line” al fine di “approfondire – si legge nell’atto – le problematiche relative alla vicenda, anche per valutare la possibilità di attivare forme di garanzia per le aziende e i risparmiatori che hanno acquistato obbligazioni subordinate da Banca Etruria”.

La mozione impegna la Giunta regionale a farsi portavoce al Governo perché il decreto, ancora non convertito in legge venga modificato. Si chiede alla Giunta di “attivarsi nei confronti del Governo e del Parlamento affinché possano essere svolte ulteriori verifiche, a partire dal percorso parlamentare di conversione del decreto legge 183/2015 per mettere in atto tutte le azioni possibili per tutelare i piccoli risparmiatori, in particolare i sottoscrittori di obbligazioni subordinate di Banca Etruria”. “L’aspetto più grave del decreto – ha detto Borghi – è stato quello di retroattività. A cittadini comuni che avevano azioni della loro banca popolare senza conoscere il concetto di obbligazione subordinata, sono stati asportati con decreto tutti i diritti sia societari, in quanto azionisti, sia creditizi in quanto prestatori alla banca tramite delle obbligazioni subordinate”.

Di “favori al sistema bancario" ha parlato Gabriele Bianchi del Movimento 5 Stelle, mentre Stefano Mugnai (Forza Italia), dopo aver espresso “soddisfazione” per il testo condiviso, ha parlato di "frattura della fiducia dei cittadini verso le istituzioni”. “Di decreto rapina che espropria i risparmiatori”, ha parlato il capogruppo di Fratelli d’Italia  Giovanni Donzelli, secondo cui “la mozione non risolve i problemi": "A volte la gestione è pessima per molti, ma è ottima per qualcuno, per singoli, per nicchie di potere”. Donzelli ha definito la mozione “un passo piccolo, parziale, inadeguato ma egualmente necessario. Non possiamo pensare così di aver risolto i problemi”.

“Abbiamo proposto un testo sostitutivo – ha risposto il capogruppo Pd Leonardo Marras – proprio per evitare le fronde speculative. Siamo un Paese molto fragile – ha detto Marras – in questo momento bisogna mettere al centro le famiglie e i risparmiatori che hanno subito la conseguenza di quella scelta”. Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) ha definito l’atto “un piccolo passo di altri necessari verso l’accertamento delle responsabilità”.

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