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Cronaca

Villa di Rusciano: va deserta anche la terza asta

Il consigliere Grassi: “No alle svendite, Procura e Corte dei Conti verifichino l'operato del Comune”

E' andata deserta, ieri, la terza asta bandita dal Comune di Firenze per vendere Villa di Rusciano, il gioiello del Trecento di di via Benedetto Fortini, zona Gavinana. La base d'asta era di 7,2 milioni, ribassata dall'amministrazione comunale rispetto ai 10 milioni della prima asta e agli 8 della seconda.

A chiedere a Palazzo Vecchio di tornare sui propri passi e di non vendere la Villa è ancora una volta 'Firenze riparte a sinistra', con i consiglieri comunale Tommaso Grassi e del Quartiere 3 Giovanna Sesti. “Chi si aspettava di fare una svendita estiva si è dovuto ricredere. Certo, chi ha appetiti sull'immobile che il Comune ha trascurato, danneggiato nel tempo e deturpato dai furti, aspetterà che il prezzo scenda ancora o che il Comune si rassegni a cederlo per una miseria pur di aver qualche euro in cassa”, accusano i consiglieri.

Oggi il complesso ospita gli uffici comunali della direzione ambiente ed è tutelato in quanto immobile di interesse storico. Ha un vincolo di destinazione d'uso per attività turistico-ricettive o direzionali e fa parte del piano di alienazioni di beni pubblici varato dal Comune.

I consiglieri sottolineano anche come la valutazione iniziale della Villa fosse intorno ai 16 milioni di euro, per questo ritengono una 'svendita' l'asta per 7 milioni, e ancor più se in futuro la base d'asta dovesse abbassarsi ancora.

“Abbiamo inviato una relazione sulla vicenda a Procura, Corte dei Conti e Soprintendenza, affinché verifichino l'operato del Comune", conclude Grassi, chiedendo che la Villa, “donata dall'Istituto Vittorio Veneto per uno scopo di interesse pubblico, come la tutela dei minori della città, non diventi con parte del parco la dépendance per qualche ufficio di rappresentanza, sede consolare o albergo, slegata completamente dal tessuto del quartiere”.

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