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Cronaca

Santa Trinita, aggressione al fotoreporter: denunciati due ultras della Fiesole

Identificati dalla polizia, sono del gruppo '1926'. In arrivo anche i Daspo

La polizia di Stato ha identificato e denunciato due giovani ultrà della Fiorentina di 26 e 29 anni del gruppo “1926” della curva Fiesole, ritenuti responsabili dell’aggressione a un fotoreporter avvenuta lo scorso mercoledì sera su Ponte Santa Trinita, in occasione dei festeggiamenti per l’anniversario della nascita del club e per la vittoria della Fiorentina Primavera in Coppa Italia.

I due sono stati denunciati dalla digos per violenza privata, aggravata dall’aver commesso il fatto in occasione di una manifestazione pubblica e per danneggiamento.

Grazie alle descrizioni fornite dalla parte lesa, è stato possibile arrivare in poco tempo al riconoscimento dei responsabili dell’episodio.

Nella circostanza il giornalista stava passando su Ponte Santa Trinita quando ha notato una trentina di tifosi che stavano per srotolare uno striscione.

Il reporter si è fermato per scattare delle foto col proprio telefonino, ma è stato immediatamente avvicinato da alcuni ultrà che lo hanno spintonato e minacciato, costringendolo a desistere dal fare fotografie.

Quando poi la vittima si è qualificata come giornalista, ne è scaturita una reazione ancora più violenta dei tifosi: gli è stato detto che le foto le avrebbe potute vedere sul loro gruppo facebook e, mentre il più giovane gli ha strappato il telefonino di mano scaraventando l’oggetto a terra, il 29enne, con il piede, lo ha schiacciato cercando di renderlo inutilizzabile.

Nella circostanza anche un altro passante, trovatosi lì per caso, è stato allontanato con urla e cori dal gruppetto semplicemente perché aveva tentato di redarguire i tifosi in merito al loro comportamento, in riferimento anche all’accensione di alcuni fumogeni in un luogo di interesse storico.

I due ultrà identificati verranno anche denunciati in concorso con un terzo ultrà fiorentino di 20 anni (individuato sempre dalla digos) per manifestazione non preavvisata ed accensione pericolosa di fumogeni.

Nei confronti degli indagati verranno inoltre avviate le procedure per l’adozione del Daspo che inibisce l’ingresso negli stadi a chi, in occasione di manifestazioni pubbliche, si rende autore di condotte violente nei confronti di persone o cose.

Le indagini della Digos continuano per identificare, oltre ai tre soggetti già noti e con provvedimenti di Daspo in atto per pregressi episodi, ulteriori elementi del gruppo responsabili dell’aggressione.

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