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Cronaca

Ucraina, manifestazione dei 'Mille contro la guerra': “Fermare l'escalation militare e stop all'invio di armi” / FOTO

Nuova iniziativa del movimento, che ha visto tra i promotori l'ex senatrice Bindi, l'ex presidente della Regione Chiti e l'ex sindaco Primicerio: “Favorire il negoziato e una conferenza internazionale di pace”

Fermare l'escalation militare e fermare l'invio delle armi da parte dell'Italia all'Ucraina, dove la guerra, in seguito all'invasione russa del 24 febbraio scorso, prosegue, seppur l'attenzione mediatica è scemata. Contemporaneamente, favorire il negoziato tra le parti ed una conferenza internazionale di pace.

A chiederlo è il movimento dei 'Mille contro la guerra' che, nato nei mesi scorsi e già organizzatore di iniziative in passato, ha avuto tra i suo promotori, fra gli altri, l'ex ministro e parlamentare Pd Rosy Bindi, l'ex presidente della Regione Toscana Vannino Chiti, l'ex sindaco Mario Primicerio, la presidente dell'Anpi provinciale Vania Bagni.

Il movimento ha sfilato per le vie del centro di Firenze ieri sera con una manifestazione partita dalla Biblioteca Nazionale.

“L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime. Si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia e ai diritti sociali per centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale. Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.La drammatica guerra in corso in Ucraina è una delle tante guerre – spesso dimenticate o peggio alimentate anche dai nostri Paesi - che ancora oggi devastano il pianeta. Questa guerra però rischia di provocare uno scontro diretto tra le potenze nucleari con conseguenza inimmaginabili”, si legge nel documento dei 'Mille'.

“Va quindi fermata subito e occorre ciò che sino ad od oggi non si è visto, cioè che il nostro Paese, l’Europa, le Istituzioni Internazionali operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa e non dello scontro tra politiche di potenza, metta al sicuro la pace anche per il futuro”, si legge ancora.

“L’idea di una guerra del Bene contro il Male non aiuta i percorsi di pace e non corrisponde alla realtà, come dimostrato anche dal sacrificio del popolo Curdo concesso al turco Erdogan per avere in cambio il sì all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Per questo sono importanti scelte concrete per fermare l’escalation militare e arrivare al cessate il fuoco senza condizioni”, chiedono gli esponenti del movimento.

“La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati. Noi vogliamo dare voce a questo sentimento maggioritario nel Paese, offuscato dai media mainstream e non rappresentato nel Parlamento. La manifestazione – concludono i 'Mille contro la guerra' -, fa parte della mobilitazione europea promossa da Europe For Peace e l’appello all’Europa e l’azione di #StopTheWarNow”.

Di seguito le proposto avanzate:

Una MORATORIA dell’allargamento a Est della NATO quando il Parlamento italiano dovrà votare l’adesione alla Nato della Svezia e della Finlandia. Insieme alla proposta di una fascia 'smilitarizzata' dal Baltico al Mar Nero ciò rappresenterebbe un importante e concreto segnale di 'pacifismo politico’;

fermare l’invio delle armi, sempre più potenti e letali, per riaprire lo spazio della diplomazia;

fermare la corsa al riarmo di cui anche l’Italia è protagonista (nel 2022 187 milioni di euro al Fondo Europeo che interviene a supporto dell'Ucraina con l'invio di armi e 200 milioni per le missioni NATO nell'Est Europa) e rilanciare con forza il percorso per l’eliminazione delle armi nucleari (l’Italia non ha ratificato ancora il Trattato). (Foto da Facebook)

FOTO - Ucraina, manifestazione a Firenze: "No invio armi, sì al negoziato"

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