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L’inchiesta

Trasporto pubblico in Toscana, la Procura chiede l’archiviazione dei 16 indagati

Nessuna irregolarità nella gara vinta da At. Il consorzio Mobit aveva presentato un esposto

Non ci sarebbero state irregolarità nella gara per il trasporto pubblico locale in Toscana. Questa la conclusione a cui è arrivata la Procura di Firenze che ha chiesto l'archiviazione per gli indagati nell'inchiesta relativa alla gara regionale per aggiudicare il trasporto pubblico su gomma: si tratta di un bando da 4 miliardi per 11 anni che poi è stato vinto da Autolinee Toscane, società del gruppo francese Ratp.

Come riferisce Lapresse per sedici persone il procuratore aggiunto Luca Turco e il sostituto procuratore Antonino Nastasi hanno avanzato istanza di archiviazione al giudice per le indagini preliminari: tra di esse l'ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, l'ex assessore regionale ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli, oltre a funzionari della Regione e ai quattro componenti della commissione di gara.

Sul registro degli indagati c'erano anche i vertici di Autolinee Toscane, tra cui l'ad Jean Luc Laugaa, l'ex presidente Bruno Lombardi e il presidente di Ratp Dev Italia Francois Mazza. Gli indagati sono chiamati a rispondere, a vario titolo, dei reati di falso ideologico, turbativa d'asta e tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. L'indagine era stata aperta sulla base degli esposti presentati dalle cooperative di trasporti Cap Prato e Copit di Pistoia, appartenenti al consorzio Mobit che aveva partecipato alla gara per il tpl.

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