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Cronaca

No al sovraffollamento carcerario: continua lo sciopero della fame

I Garanti dei detenuti, riunitisi a Firenze, chiedono al Governo nuove politiche sulla droga e soluzioni per il sovraffollamento carcerario. Continua ad oltranza il digiuno

“Chiediamo al Governo Letta una forte discontinuità rispetto alle politiche sulla droga perseguite da Giovanardi negli ultimi sei anni. Politiche scellerate, punitive e repressive che hanno fallito in pieno, riempiendo le carceri di piccoli consumatori e di tossicodipendenti. E’ necessario un approccio diverso per affrontare questa drammatica realtà, che spesso riguarda il mondo giovanile”. La richiesta al Governo, in un momento a dir poco difficile per l’esecutivo, arriva da Franco Corleone, garante per i diritti dei detenuti del Comune di Firenze, alla conclusione dell’incontro tra i garanti dei detenuti di tutta Italia, tenutosi questa mattina in Palazzo Bastogi, sede della Regione Toscana in via Cavour.

L’incontro è avvenuto a 20 giorni dall’inizio dello sciopero della fame a staffetta, un giorno a testa, appoggiato da numerose associazioni e singole personalità per chiedere il rispetto della legalità nelle carceri e il superamento del dramma del sovraffollamento. “La protesta sotto forma di digiuno è partita per chiedere, oltre ad un cambio delle politiche sulle droghe, un decreto del governo che miri a superare le degradanti condizioni in cui, come ha sentenziato anche la Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, sono reclusi i detenuti in Italia – spiega Corleone -. C’è stato il decreto Cancellieri, un parziale passo avanti che però deve essere migliorato prima della conversione in legge. E fino a quando ciò non accadrà continueremo con lo sciopero”.

Quella di stamani è stati anche l’occasione per lanciare un ulteriore appello pubblico per raccogliere adesioni al digiuno, che, dice Corleone, continuerà per almeno un altro mese. La Corte per i diritti dell’uomo ha dato un anno all’Italia per superare il sovraffollamento carcerario. Nelle carceri del nostro Paese vivono 65mila detenuti, contro una capienza regolamentare di circa 44mila (nel carcere fiorentino di Sollicciano sono reclusi in mille contro i 470 posti disponibili). Dunque la campagna per la legalità nelle carceri, sostenuta tra gli altri dall’associazione Fuoriluogo.it, continua. “Speriamo che la condanna della Corte nei confronti dell’Italia – conclude Corleone -, sia uno stimolo a superare le terribili condizioni in cui vivono i detenuti, non degne di uno Stato civile”.

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