"I lavoratori annunciano la morte di Ataf", poi la bagarre in Palazzo Vecchio

Nel giorno dello sciopero proclamato da Cobas, Cgil, Uil e Faisa, gli autisti di Ataf Gestioni S.r.l. si sono presentati nel Salone dei Duecento e per qualche minuto hanno bloccato i lavori del Consiglio comunale a Firenze. Seduti nella posti riservati al pubblico, alla presenza del sindaco Dario Nardella, in quel momento presente in aula, si sono alzati in piedi e hanno mostrato dei manifesti funebri (controllata da Ferrovie dello Stato tramite Busitalia - Sita Nord s.r.l.): “I lavoratori annunciano la morte di Ataf”.

A quel punto sono intervenuti i vigili urbani che hanno accompagnato fuori i manifestanti, che prima di uscire hanno rivolto frasi cori e slogan contro il sindaco e l'amministrazione. “L’adesione allo sciopero- sottolinea Alessandro Nannini, Rsu Cobas- è stata soprattutto nel pomeriggio pressoché totale”, ma “l’azienda tende a sparire”. Il perché, continua, sta nelle scelte del management: “sono usciti da Mobit, il consorzio con cui si sarebbe dovuti partecipare alla gara per la gestione del trasporto pubblico in Toscana”.

Con questa mossa “Ataf è destinata a evaporare, visto che Busitalia e Cap”, le due società che compongono il grosso dell’Ati che controlla l’azienda fiorentina, “si sono spartite le quote di Ataf in Mobit”. In questo modo “noi lavoratori siamo destinati a confluire in queste due società ma senza i diritti”. Nannini, smonta anche i risultati trascritti a bilancio dal nuovo corso di Ataf: “Parlano di un utile di due milioni, fatto però con il taglio del personale visto che mancano 70 persone per garantire un buon servizio. Risultato? Saltano le corse e la politica non controlla. Siamo qui anche per ricordarglielo”.