Sanità, la grande fuga dei medici dai pronto soccorso: "turni usuranti, meglio spostarsi nei reparti"
Nella Asl Centro mancano tra i 40 e i 70 dottori. E le borse per la specializzazione restano vacanti
Nella Asl Toscana centro mancano quaranta medici e c'è ben poca speranza di trovarli per riuscire a rinforzare gli organici. L'azienda sanitaria li assumerebbe subito, facendo anche contratti libero professionali se è necessario, ma non si trovano. Anzi, spiega La Repubblica Firenze, adesso la battaglia è per farli restare.
Il quadro dell'emergenza tra Firenze, Prato e Pistoia, è in grandissima difficoltà. Nel resto della regione le cose non sono molto diverse, anche perché il problema è nazionale: non si trovano medici del pronto soccorso. E se le altre discipline, pur in difficoltà, possono contare sull'aumento delle borse per specializzazione che in prospettiva di qualche anno dovrebbe produrre i risultati, nella medicina di urgenza non tutti i posti vengono presi.
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Dopo tanti usuranti anni in servizio al pronto soccorso, a meno che non si diventi primario, le cose infatti non cambiano. E così in molti decidono di spostarsi nei reparti. Anche perchè il pronto soccorso costringe a fare in media quattro o cinque notti al mese, più alcuni weeekend.
Oltretutto, un turno del pronto soccorso, giornaliero o notturno, comporta sempre e comunque molta attività, perché il flusso dei pazienti è continuo. Diverso è quanto avviene in certi reparti, dove magari in alcune ore della notte si respira un po'. Il lavoro però non è inserito nella tabella di quelli 'usuranti', come accade a radiologi e anestesisti.
Così, attualmente, nella Asl Centro mancano, se si fa un paragone con il 2019, circa 40 medici su 180. In realtà a guardare la pianta organica, i camici bianchi dovrebbero essere 210, quindi la carenza sarebbe di 70 persone. Ma basterebbe già tornare al periodo pre Covid per respirare un po'.