Sesto Fiorentino, protesta dei precari del Cnr: “La ricerca muore” / FOTO
I ricercatori in assemblea permanente: “Il 40% precari, anche da 20 anni. Così uccidete il futuro”
Continua la protesta dei ricercatori pubblici contro il precariato. Dopo il flash mob in piazza della Repubblica della scorsa settimana, anche i lavoratori dell’Area della ricerca CNR di Firenze, sostenuti da Precari Uniti CNR, CGIL e CISL, hanno aderito alla mobilitazione nazionale contro il precariato della ricerca, proclamando un’assemblea permanente presso l’Aula 1 del CNR di Sesto Fiorentino.
“Lo stato di agitazione – si legge in un comunicato diffuso -, è legato alla profonda preoccupazione per la situazione di emergenza in cui si trovano i lavoratori della ricerca, precari da molti anni”. Nel complesso, i precari rappresentano più di un terzo del personale del CNR, con un’anzianità media di oltre 7 anni e casi che raggiungono i 20 anni. Nell’Area di Firenze costituiscono circa il 45% del totale dei lavoratori.
“Contrariamente a quanto avviene in Europa, negli ultimi dieci anni la ricerca pubblica italiana ha subìto ingenti tagli di fondi, con conseguenze disastrose”, proseguono i ricercatori di Sesto, che delineano la difficile situazione all'interno dell'ente. “Aumenta sempre più il precariato 'strutturale': il 40% dell’organico, necessario all'effettiva funzionalità dell'Ente, ha contratti 'flessibili', pagati con fondi esterni legati a progetti temporanei”.
I ricercatori chiedono al governo di stanziare nella Legge di bilancio le risorse necessarie ad una stabilizzazione generalizzata. “La ricerca pubblica – concludono i ricercatori -, costituisce un investimento e non una spesa per il nostro Paese. Stabilizzare i lavoratori precari è la condizione minima per garantire un futuro alla ricerca in Italia e per restituire dignità ad ogni lavoratore”. Nel pomeriggio di ieri è arrivata la visita di solidarietà dalla consigliera regionale Serena Spinelli (Articolo 1 - Mdp).
