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Il rapporto Antigone / Porta a Prato / Via degli Orti Oricellari

Minori in carcere, numeri record. A Firenze sovraffollamento dopo tanti anni

Due detenuti su tre di origine straniera. In crescita le situazioni di disagio psichico

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Per la prima volta da anni l’Istituto penale per minorenni di Firenze di via Orti Oricellari torna a essere sovraffollato. È quanto emerge dal settimo Rapporto Antigone sulla giustizia minorile. Al momento della visita, erano presenti 19 giovani, la capienza massima è di 17, con un tasso di affollamento del 112%, più altri due ospitati nei quattro posti del Centro di prima accoglienza, dove vengono trattenuti per un massimo di 72 ore minori arrestati nel territorio.

I numeri fiorentini

Dei presenti, 14 erano di origine straniera (di cui otto dal Nord Africa) e cinque italiani. Per quanto riguarda l’età, tredici erano minorenni (tre di età compresa tra i 14 e i 16 anni, dieci di 17 anni) e sei giovani adulti (tra i 18 e i 24 anni). Per quanto riguarda invece le posizioni giuridiche tredici ragazzi in custodia cautelare (di cui cinque indagati, due imputati e sei con posizione giuridica mista senza condanne definitive) e sei condannati (di cui cinque definitivi e uno con posizione giuridica mista con almeno una condanna definitiva). 57 i ragazzi che sono passati per l’Istituto nel 2023: secondo quanto riferito dalla direzione dell’Ipm c’è stato un grande turnover con permanenze brevi, principalmente legate ad aggravamenti della misura cautelare (15 nel corso dell’anno).

Anche il Centro di prima accoglienza ha registrato un incremento di presenze, circa 40 rispetto ai 25/30 di media. A novembre ha ospitato quattro ragazzi contemporaneamente, non succedeva da tempo che entrambe le stanze fossero al completo.

Aumentano le situazioni di disagio psichico

Nel Rapporto si evidenzia come negli ultimi anni ci sia stato un “incremento di ragazzi affetti da disagio psichico, difficili da gestire all’interno di un Istituto penitenziario. Più della metà dei ragazzi presenti in Istituto assumeva terapie farmacologiche”, si legge nella scheda di Antigone sulla struttura fiorentina. Al momento della visita, 10 giovani su 19 erano “attenzionati” dal personale per evitare il rischio di gesti autolesivi, sei quelli seguiti dal SerD. Secondo quanto riportato nel Rapporto, il dirigente del carcere sostiene che, “a causa dell’elevata incidenza di disagio psichico tra i ragazzi, l’Istituto sta diventando sempre più una struttura di valenza psichiatrica. Viene segnalata come ulteriore criticità la carenza di comunità che accolgono ragazzi con disagio psichico o doppia diagnosi, che quindi permangono a lungo all’interno dell’Istituto”.

Scuola e formazione professionale

All’interno è presente un presidio del Cpia (Centro provinciale istruzione adulti) per corsi di alfabetizzazione, scuola primaria e il primo biennio superiore. Al momento della visita, cinque ragazzi erano iscritti all’alfabetizzazione e tre alla scuola primaria.

Per quanto riguarda la formazione professionale, invece, viene segnalata la difficoltà di attivare percorsi, “a causa della mancanza dei requisiti necessari richiesti ai partecipanti, come ad esempio documenti d’identità e permessi di soggiorno”. Nel periodo dell’ispezione quattro ragazzi erano autorizzati al lavoro all’esterno: tre seguivano un corso serale all’Istituto alberghiero e svolgevano una piccola attività lavorativa di manutenzione del verde nel giardino del Tribunale per minorenni; un quarto partecipava ad un progetto di volontariato attivato dalla Caritas.

Due evasioni durante l’estate

La scorsa estate ci sono state due evasioni, per questo le mura del carcere minorile sono state dotate di filo spinato e raddoppiate le inferriate. Il primo caso a luglio, sfruttando le impalcature del cantiere, quindi passando per il campo da calcio e poi sui tetti delle case vicine; il secondo passando dalla biblioteca alla palestra. Al momento della visita di Antigone nessuno dei due ragazzi era stato rintracciato. C’è stato anche un ulteriore tentativo, fallito, tramite la realizzazione di un buco nel soffitto di una stanza.

I dati nazionali: 496 detenuti, 13 donne

Al 15 gennaio 2024 i detenuti nei 17 Istituti penali per minorenni presenti in Italia erano 496, di cui 254 stranieri, il 51,2% del totale; appena 13 le donne pari al 2,6%, otto a Pontremoli, unico Ipm interamente femminile e cinque tra Napoli e Roma. Il 68% dei reclusi si trova nelle strutture senza una condanna definitiva. 936 invece quelli che si trovano in comunità; su 628 strutture appena tre sono pubbliche.

“Sono oltre dieci anni che non si raggiungeva una simile cifra. Gli ingressi in Ipm sono in netto aumento - il commento di Antigone - segno evidente degli effetti del Decreto Caivano. La crescita delle presenze negli ultimi 12 mesi è fatta quasi interamente di ragazze e ragazzi in misura cautelare. Altro effetto del decreto è la notevole crescita degli ingressi in Ipm per violazione della legge sugli stupefacenti, con un aumento del 37,4% in un solo anno”.

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