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Cronaca

Ospedale pediatrico Meyer, protesta degli anestesisti rianimatori: “Pronti allo sciopero”

Già proclamato lo stato di agitazione: “Modello stravolto dalla riorganizzazione, carenza di organico, stipendi bassi e precariato”

Gli anestesisti rianimatori dell'ospedale pediatrico Meyer proclamano lo stato di agitazione e sono pronti allo sciopero. Sono loro stessi, tramite il sindacato Aaroi-Emac (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani - Emergenza Area Critica), a metterlo nero su bianco.

Il sindacato “dell'Azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze ha proclamato lo stato di agitazione degli Anestesisti Rianimatori ed è pronta ad uno sciopero aziendale qualora non ci siano risposte alle richieste inoltrate alla direzione generale e sintetizzate nella lettera inviata al prefetto di Firenze per attivare la procedura di raffreddamento e conciliazione ai sensi dell’accordo nazionale del 2001”, si legge in una nota diffusa.

Questi, come si leggono nel comunicato stampa, i motivi che hanno portato alla decisione:

- nessuna condivisione sulla riorganizzazione di Anestesia e Rianimazione, decisa in maniera unilaterale senza coinvolgere né operatori né rappresentanze sindacali. Tale riorganizzazione di fatto stravolge un modello di organizzazione che ha reso il Meyer il centro di eccellenza conosciuto da tutti;

- nessuna risposta risolutiva alla cronica carenza di organico che affligge Anestesia e Rianimazione anche al Meyer. La risposta a questa grave criticità è stata sempre parziale e ha prediletto l’utilizzo di contratti libero professionali, favorendo il precariato;

- nessuna risposta alla richiesta della 'guardia' notturna e festiva di Anestesia, separata da quella di Rianimazione, come previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, per garantire maggiore sicurezza delle cure, per i lavoratori e per i pazienti. Al contrario si insiste sul ricorso alla pronta disponibilità (modello che prevede, anche in caso di urgenza, l'intervento a chiamata del medico presso il suo domicilio piuttosto che una sua presenza fisica in ospedale);

- nessuna risposta quando si è chiesto perché i fondi stipendiali dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer sono i più bassi della regione, laddove i dati nazionali mostrano che la media degli stipendi dei medici toscani è la più bassa d’Italia. 

“La pandemia – conclude il sindacato - ha drammaticamente messo in evidenza la fragilità di un Servizio Sanitario che negli ultimi decenni ha visto solo definanziamento e depotenziamento. L’ospedale Meyer come tanti altri, nonostante tutto, ha mantenuto nel tempo le proprie eccellenze che lo hanno reso una struttura di punta tra gli ospedali pediatrici nazionali. E' ora di investire nuovamente nella risorsa più importante: il personale”.

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