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Cronaca

Alfredo Cospito: corteo anarchico non autorizzato sfila in centro

Protesta davanti alla Prefettura 

Anche a Firenze, come in altre parti d’Italia, si è svolta una manifestazione per Alfredo Cospito. Quest'ultimo è detenuto in carcere con l’accusa di strage contro la pubblica incolumità. Cospito da ottobre protesta contro il regime carcerario del 41 bis portando avanti uno sciopero della fame. 

Stamani una cinquantina di anarchici ha manifestato con un corteo - non autorizzato - da Piazza Santissima Annunziata fino davanti alla Prefettura. Qui l’asfalto è stato vergato con una scritta: “41 bis è tortura. Lo Stato sta uccidendo Alfredo”.  I manifestanti, monitorati dalle forze dell’ordine, hanno proseguito il corteo fino a Largo Annigoni. Non si sono registrati disordini. Rischiano una denuncia per manifestazione non autorizzata e imbrattamento. 

Chi è Alfredo Cospito
Nato a Pescara nel 1967, Cospito è responsabile di aver piazzato, tra il 2 e il 3 giugno del 2006, due ordigni a basso potenziale presso la scuolaallievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, la cui esplosione non ha causato vittime. Nonostante questo, lo scorso luglio la Cassazione ha riformulato l'accusa ai danni del detenuto in strage contro la sicurezza dello Stato, un reato che prevede anche l'ergastolo ostativo, il cosiddetto "fine pena mai". Dopo sei anni passati regime in Alta Sicurezza, lo scorso aprile le sue condizioni detentive sono peggiorate con il passaggio al regime del 41 bis. Il cosiddetto "carcere duro", introdotto nel 1992 per contrastare la criminalità organizzata, prevede una serie di restrizioni che impediscono il contatto del detenuto con gli esponenti della criminalità all'esterno del carcere. A motivare il passaggio di Cospito al 41 bis sono stati proprio i suoi scambi epistolari avvenuti negli ultimi 10 anni con anarchici e riviste del settore. Inoltre, il reato contestato a Cospito, strage contro la sicurezza dello Stato, rappresenta una dei più gravi del nostro ordinamento, a cui non si è fatto ricorso neanche in casi di stragi con mafiose con diverse vittime. 

I giudici di Torino hanno ritenuto che in questo dietro questo fitto scambio ci fosse un nucleo organizzato, qualificando Federazione anarchica informale (Fai) come una vera e propria organizzazione. 


 


 

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