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Cronaca Scandicci

Scandicci: la lettera dei lavoratori Electrolux al Presidente Napolitano

La lettera dei lavoratori della ex Electrolux al Presidente Giorgio Napolitano in visita a Scandicci

Alla cortese attenzione del Presidente della Repubblica Italiana Dott. Giorgio Napolitano

Illustrissimo Presidente,

chi le scrive sono i lavoratori della ex Electrolux di Scandicci, lavoratori che Lei, già nel 2008 presso la Prefettura di Firenze, incontrò in una sua rappresentanza.

Cogliamo l’occasione della sua visita alla Scuola Superiore della Magistratura di Scandicci, per manifestare a Lei, la più alta carica dello Stato, il nostro disagio e la nostra preoccupazione per il futuro nostro e delle nostre famiglie.

Dopo oltre 40 anni di storia sul nostro territorio, nel 2008 la multinazionale Electrolux, che ha tra le sue linee guida l’attenzione all’ambiente ed il rispetto per l’individuo, ha deciso di delocalizzare la produzione industriale verso altri siti, nel Nord Est del paese e nell’Est europeo. Electrolux si era adoperata per far si che il nostro stabilimento non chiudesse, cercando altre figure imprenditoriali. Purtroppo, coloro che erano stati scelti per continuare la vita del nostro sito produttivo, si sono rivelati fallaci e malamente intenzionati, tanto che sono stati perseguiti dalla magistratura con arresti e sequestri cautelativi. Non solo i lavoratori sono stati truffati, rubando loro la prospettiva di un’opportunità lavorativa, ma anche le Istituzioni locali e regionali, che avevano investito impegno e denaro pubblico in un progetto che è risultato fallimentare, c’è un inchiesta della Magistratura e della Guardia di Finanza che si spera individuerà responsabilità e colpevoli, ma non c’è dubbio che ci sono responsabilità politiche evidentissime.

Siamo consapevoli che migliaia di lavoratori oggi vivono il nostro stesso dramma ed anche e proprio per questo
vogliamo chiedere il Suo aiuto per far si che possa essere possibile trovare una soluzione che dia un nuovo slancio alla nostra fabbrica, dove hanno trovato impiego per tantissimi anni centinaia e centinaia di lavoratori, famiglie intere, e che ora si trova in uno stato di totale abbandono e decadimento.

Siamo anche spaventati dalla desertificazione industriale che sta investendo il Paese e il nostro territorio gettandolo in una crisi irreversibile, e che ci scoraggia quando ci approcciamo alla ricerca di una nuova occupazione, ma tutte le porte ci vengono chiuse, perché vede, Illustrissimo Dott. Napolitano, la nostra età media supera i 40 anni e ormai, al di là della nostra professionalità, siamo considerati vecchi e obsoleti per raccogliere la sfida di un nuovo impegno, di una nuova occupazione. Il nostro Paese, anche se in misura sempre meno rilevante, è ancora basato sul manifatturiero, il settore che nei decenni precedenti ha fatto crescere il nostro prestigio in campo internazionale e ha reso l’Italia una delle maggiori potenze industriali del mondo. Ma se le maggiori industrie italiane minacciano di lasciare il territorio nazionale, senza che nessuno si opponga a questa deriva, senza che la politica si opponga a questo disastro, come potranno sopravvivere i piccoli imprenditori, come potremo sopravvivere noi e dare una speranza di una vita dignitosa ai nostri figli e a noi stessi?

Siamo 342 famiglie, alle quali a dicembre di quest’anno finiranno gli ammortizzatori sociali, quella minima soglia di sopravvivenza che ancora ci consente di tirare avanti. E’ stato siglato un accordo ministeriale che ci garantiva 3 anni di lavoro, è stato disatteso e questo stesso accordo si ritorce ora contro una parte consistente di noi, che nemmeno hanno maturato l’ultimo degli ammortizzatori; La mobilità in legge 223/91.

Chiediamo aiuto a Lei, alle Istituzioni di questo Paese, di fare il possibile per ribaltare questa situazione drammatica, la nostra, dei lavoratori ex Electrolux, come quella di migliaia di lavoratori italiani. Vorremmo davvero onorare quello che recita l‘articolo 1 della nostra Carta Costituzionale: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Vorremmo ancora essere orgogliosi di essere cittadini di questo Paese.


RSU ex Electrolux di Scandicci FIM FIOM UILM

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