Imu, Cisl: "Stangata per gli anziani nelle case di riposo" | DATI
Il sindacato Cisl sul piede di guerra: "La norma varata dal governo non prevede esenzioni e chi vive in una Rsa o casa di riposto dovrà pagare l'Imu con le aliquote per le seconde case"
“Gli anziani che vivono nelle Rsa o case di riposo sono stati dimenticati dal governo Monti e dovranno pagare l’Imu o addirittura la supertassa sulla casa dove hanno trascorso l’intera vita.” E’ l’allarme rilanciato da Cisl e Fnp-Cisl di Firenze che invitano l’esecutivo e le amministrazioni locali a porre rimedio a quella che si configura come una ingiustizia clamorosa.
“L’unica colpa di queste persone –dice Cristina Prioreschi, della segreteria provinciale Cisl di Firenze- è quella di essere vecchi, non autosufficienti e spesso soli, costretti a trascorrere gli ultimi anni fuori dal proprio contesto sociale e affettivo. Per loro nessuna esenzione o riduzione. Rischiano di non avere la franchigia dei 200 euro e di pagare l’aliquota delle case a disposizione se non addirittura quella delle case a disposizione sfitte!”
“Non vogliamo creare allarmismo –dice Prioreschi-, ma basta leggere l’art.13 del Dl 201/11 per capire che il problema è reale”: per abitazione principale –è scritto nella normativa- si intende l’immobile …..nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede
anagraficamente... “Monti forse non sa –nota Prioreschi- che gli anziani ricoverati hanno la residenza a casa loro e il domicilio presso la casa di riposo? Se la norma non viene corretta per molti anziani arriverà una stangata di parecchie centinaia di euro.”
La Cisl e la Fnp forniscono anche alcuni esempi: un anziano fiorentino come prima casa pagherebbe 237 euro, ma se vive in RSA rischia di pagare dagli 830 ai 1158 euro, uno di Scandicci invece di 44 euro potrebbe pagare dai 370 ai 517 euro. (vedi tabella) La Cisl di Firenze e la Fnp considerano grave e non accettabile la mancanza di attenzione nei confronti di questi che sono tra i soggetti più fragili delle nostre comunità.
“Nei vari incontri avuti sui bilanci con le amministrazioni locali abbiamo denunciato questa iniquità e chiesto che i Comuni si facciano carico di recuperare questa ingiustizia nella stesura dei regolamenti anche come pressione nei confronti del Governo
–conclude Prioreschi-. I nostri anziani si aspettano una risposta solidale da parte di tutti noi, non lasciamoli soli !“
