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Cronaca

Gay Pride a Firenze: il Comune non concede il patrocinio

Il comune di Firenze non farà sfilare il gonfalone della città al corteo del 18 giugno, Grassi: "E' così che difendete i diritti civili?"

Il 18 giugno il Gay Pride 2016 sfilerà per le strade di Firenze. E da sinistra Tommaso Grassi, capogruppo in consiglio comunale di Firenze riparte a sinistra, chiede al Comune di concedere il patrocinio.

"Il sindaco Nardella lo conceda. Noi saremo a sfilare tra le strade della città e vorremmo che ne prendessero nota anche gli amministratori - dice Grassi -. Anche la piazza è un luogo dove si combattono violenza di genere, discriminazioni, sessismo, e si rivendicano diritti per tutte e tutti. Il Pd, contrariamente ai Giovani Democratici, non solo non prenderà parte e non aderirà alla manifestazione sui diritti civili ma adesso blocca ogni sostegno e appoggio alla manifestazione del 18 giugno".

A Grassi ha risposto Angelo Bassi, capogruppo Pd in Palazzo Vecchio. "Il PD di Matteo Renzi ha dimostrato con i fatti, non a parole, quanto tiene ai diritti civili approvando la prima storica legge in Italia che consente l’unione civile tra persone dello stesso sesso. Quanto al gonfalone le nostre idee sono chiare: sfila nei cortei solo quando ci sono temi che uniscono tutti e non alle manifestazioni che hanno una connotazione politica o, comunque, di parte". Lo scambio polemico tra i due consiglieri risale a qualche giorno fa, ma ieri ha rinverdito la polemica l'ex consigliere regionale di Sel Mauro Romanelli.

"Perchè è un tema che divide, sostiene il sindaco Nardella. Ma anche l'antifascismo divide. Anche l'inclusione razziale. Anche l'antisemitismo - scrive su Facebook Romanelli -. Ma io penso che sull'uguaglianza e sulla dignità di ogni persona umana le Istituzioni non possono essere neutre e rispettare tutte le opinioni. Non è un'opinione legittima il razzismo, non è un'opinione legittima l'antisemitismo, non è un'opinione legittima l'omofobia. Le Istituzioni sono la garanzia dei valori costituzionali, dei principi fondanti della convivenza, e non possono sostenere che è divisivo il fatto che ogni persona pretenda di essere uguale agli altri. Per Firenze, poi, è una doppia vergogna. Che la nostra città non sostenga una manifestazione di libertà e dignità è davvero umiliante per ogni cittadino democratico".

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