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Cronaca

Droghe, la parola agli studenti: tramite WhatsApp

Incontro alla Fortezza tra studenti delle superiori e specialisti del settore: i ragazzi hanno potuto fare domande mantenendo l'anonimato

Tossicodipendenza e psicoterapia, questi i due temi al centro dell'incontro che ha avuto luogo questa mattina nella Sala della Scherma della Fortezza da Basso di Firenze. Circa 200 studenti delle quinte classi di alcune scuole superiori sono stati i protagonisti di questo faccia a faccia, tanto virtuale quanto concreto.

Già, perchè per salvaguardare la privacy dei ragazzi, anche a seguito dei recenti fatti di cronaca avvenuti a Lavagna, in provincia di Genova, si è scelto di far comunicare gli studenti tramite Whatsapp, una popolarissima applicazione di messaggistica per smartphone. In questo modo, i ragazzi hanno potuto fare le proprie domande senza reticenze o timore di “essere scoperti”. Dall'altra parte della cattedra, a rispondere alle loro domande, c'erano la professoressa Elisabetta Bertol, ordinaria di tossicologia forense, il dottor Loris Pinzani e lo psicologo Igino Canestri. 

"Abbiamo scelto il sistema di messaggistica – ha spiegato lo psicoterapeuta - perchè essendoci tanti minori, e alla luce dei recenti casi di cronaca, volevamo evitare che non trattenessero le proprie perplessità sull'argomento per paura di essere additati o giudicati". Inoltre, per rendere più fruibile il messaggio agli studenti, è stata proiettata la video-testimonianza di un paziente in cura per uso di stupefacenti.

Proprio nell'ottica di un dialogo fra paziente e terapeuta, il dottor Pinzani ha presentato il PAT, il Processo Anevrotico Terapeutico, ovvero un sistema di comunicazione finalizzato a ristrutturare la personalità debilitata da disagio mentale. E che, nel caso delle problematiche degli stupefacenti, possa portare l'individuo a una scelta. Secondo i dati presentati dall'Agenzia regionale della Sanità Toscana (Ars), dalle prevalenze calcolate nell’ultima rilevazione del 2015, emerge che circa il 40% degli studenti toscani ha assunto almeno una sostanza illegale nella vita, registrando un aumento del 4% rispetto al 2011.

"Da non sottovalutare, inoltre, il crescente consumo delle nuove sostanze psicoattive – ha chiarito la professoressa Elisabetta Bertol - i dati dell'Osservatorio epidemiologico europeo dimostrano un aumento crescente di nuove molecole sintetizzate dagli 'architetti' della droga che ne riversano sul mercato a centinaia senza preoccuparsi della loro tossicità: il test lo fa direttamente l'assuntore".

FOTO - Droga, dialogo studenti-specialisti con domande su Whatsapp

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