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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Danni all’Erario, il procuratore accusa: “Amministrazioni negligenti”

Il procuratore generale della Corte dei Conti toscana Angelo Canale mette nel mirino le amministrazioni negligenti che non segnalano fatti dannosi per l'Erario. Sotto osservazione la ricontrazione dei derivati

Stamani durante l’inaugurazione dell’Anno giudiziario il procuratore generale della Corte dei Conti toscana, Angelo Canale, ha spronato le amministrazioni a fare di più.  Canale ha accusato le amministrazioni negligenti che non segnalano fatti dannosi per l’Erario.  "Spesso - ha detto - noi apprendiamo dalla stampa o da privati cittadini o associazioni fatti dannosi che i vertici amministrativi si sono guardati bene dal denunziare: un comportamento, quest'ultimo, che se non è dolosamente omertoso é quantomeno colposamente negligente". LEGGI LA RELAZIONE

DENUNCE -  Pochissime infatti, ha sottolineato Canale nella sua relazione, sono "le denunce che pervengono dai soggetti pubblici qualificati, cui la legge impone un obbligo di denuncia che verosimilmente si può presumere in larga parte disatteso". Nel corso del 2011, ha ricordato il procuratore, "una sola denuncia ci è pervenuta da un difensore civico, e solo tre da collegi di revisori dei conti". A parte i fascicoli relativi alla Legge Pinto, la maggior parte delle denunce e delle segnalazioni di danno pervenute nel 2011 e riferite agli enti territoriali (circa 500), vengono da privati cittadini, associazioni, sindacati, e anche da esponenti politici locali. "Soprattutto le prime - ha detto Canale - ispirate da un bisogno sempre più forte di giustizia e dalla reazione di chi assiste a sprechi e abusi, sono però prive dei requisiti di specificità e concretezza. Le seconde invece appaiono non di rado ispirate da calcoli di natura politica".

SWAP – Durante la sua relazione Canale ha anche annunciato che la Procura alzerà il livello di attenzione nei confronti delle rinegoziazioni degli swap. Il procuratore ha ricordato che "la Procura regionale ha aperto numerosi fascicoli istruttori sui cosiddetti contratti 'swap', strumenti di finanza derivata, che incautamente molti enti locali hanno stipulato". Canale ha sottolineato che "tranne pochi casi in cui a seguito della operazione di chiusura del derivato si sono avute certezza e attualità del danno, negli altri casi il danno, pur se altamente prevedibile e di entità molto importante, emergerà solo alla scadenza contrattuale. Si assiste peraltro al fenomeno della rinegoziazione dei derivati originari, con il duplice obiettivo: di abbassare il valore delle scadenze contrattuali più immediate, aggravando quelle future; e di rinviare l'emersione delle perdite - ha concluso il procuratore - ai bilanci futuri".
 

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