Anticorpi monoclonali, Toscana Life Sciences: "A giugno negli ospedali"
Da metà aprile la sperimentazione su 800 malati, poi la richiesta del via libera all'Iss e all'Agenzia nazionale del farmaco. E a giugno nelle corsie a disposizione dei pazienti
Si avvia alla conclusione la "fase 1" della sperimentazione clinica degli anticorpi monoclonali anti Covid, ideati e prodotti in Italia da Toscana Life Sciences Sviluppo di Siena.
L'end-line è prevista tra una decina di giorni, scrive La Repubblica Firenze, riferendosi alle ricerche - iniziate ai primi di marzo con una trentina di volontari sani - che si stanno svolgendo all'ospedale Spallanzani di Roma e nel Centro di Ricerche cliniche di Verona.
A quel punto, ha spiegato il presidente della Fondazione Toscana Life Sciences Fabrizio Landi a L'informatore, gli anticorpi potranno essere iniettati e quindi comincerà la Fase 2, cioè la fase per capire quale sia la dose più giusta per avere i risultati sperati come cura.
La fase 2
Questo secondo momento della sperimentazione - approfondisce La Repubblica Firenze - coinvolgerà oltre 800 persone e vedrà coinvolta una decina almeno di ospedali in tutta Italia, di cui tre o quattro in Toscana (di sicuro Careggi di Firenze, Le Scotte di Siena e Cisanello di Pisa).
A giugno, poi, i "risultati intermedi" permetteranno di mandare materiale sufficiente all'Istituto Superiore di Sanità e all'Agenzia nazionale del Farmaco, che sono gli enti italiani che dovranno certificare che il prodotto funziona, non è pericoloso e va usato.
Dunque, una volta presentati dati clinico-statistici sufficienti e incassato l'ok a iniziare l'uso emergenziale della cura, si potranno consegnare le prime dosi al sistema sanitario per iniziare i trattamenti negli ospedali.
"Quello che noi vogliamo - chiosa Landi - è che il Covid rimanga poco più di un'influenza, grazie all'anticorpo che ferma la malattia prima che peggiori".