rotate-mobile
Cronaca Sollicciano / Via di Sollicciano

Detenuti a lezione per diventare ristoratori: l'idea per reinserire nel mondo del lavoro i carcerati di "Solliccianino"

Il corso è rivolto ai detenuti a fine pena o che hanno commesso reati minori

Ripartire dopo un periodo passato in galera non è mai semplice. Il momento più difficile è sicuramente quello del reinserimento nel mondo del lavoro. Per questo motivo l'Università di Firenze ha deciso di finanziare un corso professionale per i detenuti a fine pena con l'obiettivo di dare a queste persone una seconda possibilità. A dirigere il corso è Pierluigi Madeo, titolare e chef del gruppo Pizzaman. Il corso ha una durata di 120 ore e si divide tra teoria e pratica. Il fine è insegnare ai carcerati i segreti per diventare pizzaioli. Non solo. Una parte del percorso, curata dal docente Mattia Rossini, è orientata anche sulla comunicazione e sul marketing per coloro che hanno l'obiettivo di diventare ristoratori.

“Il corso è rivolto ai detenuti che sono a fine pena o che hanno commesso reati minori – racconta Pierluigi Madeo -. Viene svolto nel laboratorio del carcere di Solliccianino, che dispone di un forno a legna. A fine corso si fornisce anche la possibilità di fare uno stage presso il ristorante”. Una grande opportunità che permette ai detenuti di lasciare l’istituto penitenziario con in tasca una buona possibilità di lavoro. Il corso è rivolto a 4/5 persone, che verranno scelte dagli educatori tra coloro che si sono comportati bene durante il percorso della riabilitazione carceraria. “ L'età media va dai 25 ai 35 anni – aggiunge Madeo -. Come tutti avevo dei pregiudizi all'inizio, ma dopo aver frequentato queste persone mi sono chiesto il perché si trovassero all'interno di un carcere. Ho trovato persone brave, che hanno da raccontare tanta vita e che hanno voglia di rimettersi in gioco per recuperare il tempo perso”. 

Tra le fredde celle del carcere, Pierluigi racconta di come la dentro ci siano persone che nonostante tutto continuano a sognare e pensare a progetti di vita a lungo termine. “Mi ha colpito la storia di un allievo in particolare. Prima del carcere faceva il carpentiere. Con questo corso mi ha raccontato che il suo sogno adesso è tornare al suo paese di origine, dalla sua famiglia, e aprire una pizzeria tutta sua”. Un'esperienza gratificante non solo per i carcerati, ma anche per lo stesso Pierluigi: scegliendo di mettersi in gioco in un contesto diverso, ha arricchito il proprio bagaglio dal punto di vista umano. “Inizialmente mi sembrava strano passare dalle scuole al carcere. Mi sono ricreduto. Ho capito quanto sia importante dare una seconda chance nella vita, mi sento più ricco dal punto di vista personale. Non vedo l'ora di finire il primo corso e iniziarne un altro per conoscere altre storie di vita”. 

I problemi del carcere di Sollicciano

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Detenuti a lezione per diventare ristoratori: l'idea per reinserire nel mondo del lavoro i carcerati di "Solliccianino"

FirenzeToday è in caricamento