Birra cento per cento fiorentina: da Marignolle il sogno dell'imprenditore "post-millennials"
La scelta romantica di cinque amici per ritrovare le tradizioni e il giovane tuttofare che produce, coordina, consegna
La birra a chilometro zero si può fare anche a Firenze con le materie prime provenienti dalla città. E a Firenze c'è un birrificio che lo fa quotidianamente. Nasce da un'idea "folle" di cinque amici storici, cresciuti insieme nell'Oltrarno fiorentino: nel gennaio del 2018 hanno deciso di acquistare terreni di nove ettari sulla collina di Marignolle, a pochi minuti dal centro, che fu di proprietà degli Strozzi. Si sono rimboccati le maniche per rimetterli a posto e bonificarli.
E' proprio lì che viene coltivato l'orzo distico, materia prima centrale con la quale producono la birra. Si chiama "Birrificio Oltrarno" e per adesso lavora prevalentemente con clienti di vicinato. Alimentari, bar, pizzerie, fra i clienti c'è anche un hotel. Tutti a Firenze, uno a Calenzano, un paio a Scandicci. A spingere gli ideatori, oltre alla voglia di creare un'attività economica prolifica, la passione per il territorio.
La macchina operativa di tutto è un giovane imprenditore di appena 24 anni. Si chiama Niccolò Garbarino ed oltre all'età ha dalla sua spigliatezza e voglia di fare cose stimolanti. Come quella di prendere in mano una parte dei terreni dove prima si coltivava la "zima", una qualità di zafferano proprio della zona di Firenze: "Abbiamo ricominciato a piantarla ed alcuni anni fa è rinato un consorzio che raggruppa realtà che producono zafferano a Firenze. - spiega - Gli Strozzi ne avevamo fatto un commercio molto florido: pensiamo che sia prezioso ritrovare certe tradizioni al passato".
Progetti ambiziosi che stanno vedendo la crescita di un birrificio agricolo in città: "Oltre il 50% delle materie che utilizziamo per produrre la birra vengono da Firenze. - dice Niccolò - Ci piacerebbe piano piano riuscire ad aumentare la produzione di orzo e sviluppare quella di luppolo e magari avvicinarsi alla produzione cento per cento fiorentina". Per adesso la produzione è tutto sommato piccola: nel 2022 è stata di circa 100 ettolitri.
Ma che tipi di birre producono? "Abbiamo deciso di lavorare su ricette semplici, non facciamo birre complicate, birre estreme. - racconta - Al momento abbiamo otto stili all'attivo: la golden ale, due birre belghe, una ricetta americana ambrata, la ipa, due rosse e una stout. Ogni tanto facciamo birre speciali, come la natalizia che è una scura speziata con sentori invernali, una italian grape ale con mosto d'uva da Sangiovese dei colli fiorentini, oppure una birra con miele di castagno che abbiamo fatto l'anno scorso".
D'estate aprono la "Birr'aia", un locale all'aperto che sorge proprio accanto ai campi di Marignolle dove si coltiva l'orzo e dove si può gustare al fresco una birra davvero a "metri zero". Nella stessa zona hanno anche cantine del '400 che affittano per feste private. Il laboratorio per la produzione si è invece spostato a Certaldo: troppo piccoli gli spazi nell'Oltrarno utilizzati in un primo momento.
Niccolò si occupa un po' di tutto: coordina, segue lo spazio estivo, ma è lo stesso produttore di birra. E poi magari la consegna anche a domicilio. "Abbiamo un mastro birraio a tempo quasi pieno, un responsabile della produzione agricola, poi ci affidiamo ad un terzista che fa la raccolta dell'orzo e ci dà una mano con lo zafferano (produciamo anche quello). Ma d'estate prendiamo una ventina di stagionale per lavorare nello spazio estivo della Birr'aia".
Proprio in questi giorni viene ripiantato l'orzo che garantirà la produzione dell'anno prossimo. "A luglio viene lasciato essiccare e rimane un po' di mesi a riposo. - spiega ancora Niccolò - Poi vengono a prendercelo quelli del maltificio, che ce lo restituiscono per la nostra produzione". Vedere la sorgente di un lavoro che parte dal seme dev'essere una bella soddisfazione. Come l'orgoglio di riportare a Firenze l'arte delle tradizioni agricole.
