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Cronaca

Banca Etruria, la "cricca" sotto accusa: 20 milioni nascosti a Londra

Nuova inchiesta a Cagliari, nel mirino Flavio Carboni. Mezzo milione "ripulito" dall'istituto aretino

Flavio Carboni, l'uomo che fu definito il "faccendiere", uomo d'affari con interessi in Sardegna condannato nel marzo scorso in primo grado a sei anni e sei mesi per il caso P3 e rinviato a giudizio ad Arezzo nel maggio scorso, sarebbe al centro di un'altra inchiesta della Procura di Cagliari che ipotizza trasferimenti illeciti di denaro a Londra. Lo scrive oggi il quotidiano La Verità.

L'uomo che tentò la scalata a Banca Etruria, scrive il giornale diretto da Maurizio Belpietro, avrebbe provato, insieme ad una "cricca", a nascondere il denaro. I detective avrebbero trovato 20 milioni di sterline nella capitale britannica. 

Secondo gli inquirenti, inoltre, "quasi mezzo milione di euro venne ripulito utilizzando un conto aperto presso Banca Etruria grazie ai buoni uffici di Pier Luigi Boschi e del figlio Emanuele", scrive ancora La Verità.

Le due Procure - sottolinea nell'articolo il giornalista Giacomo Amadori, che dall'inizio segue la vicenda - "hanno indagato sullo stesso gruppo di persone per mesi, ma i pm di Cagliari hanno chiesto le rogatorie all’estero e quelli di Arezzo no". Il tentativo nel 2014 di scalare Etruria, spiega ancora Amadori, fu "fatto grazie alle buone relazioni con Lorenzo Rosi e Boschi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’istituto aretino".

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