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Cronaca

Sanità, Rossi intercettato per mesi: "Dispiaciuto ma tengo duro"

Il presidente della Regione, finito nel registro degli indagati per il maxi-buco dell'Asl di Massa (420 milioni), sarebbe stato intercettato da maggio a settembre 2012

Una voragine da 420 milioni di euro, sette indagati, uno già condannato a 5 anni e 6 mesi per peculato. Il buco dell’Asl di Massa sta producendo un vero e proprio terremoto istituzionale. Si perché da venerdì scorso è finito nel registro degli indagati anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. A fianco del presidente anche l’ex dirigente regionale Carla Donati ed il super consulente per i bilanci della sanità Niccolò Persiani (più i tre ex direttori generali dell’Asl 1 Alessandro Scarafuggi, Antonio Delvino e Ermanno Giannetti). Il governatore e gli altri indagati sarebbero accusati di falso ideologico. La procura di Massa avrebbe cominciato ad interessarsi della posizione di Rossi, all’epoca dei fatti assessore regionale alla sanità, dopo le dichiarazioni che l’ex direttore generale dell’Asl Ermanno Giannetti ha rilasciato ai pm. Secondo Giannetti (in carcere dal maggio scorso, condannato nell’ambito dell’inchiesta a 5 anni e 6 mesi di reclusione per peculato avendo sottratto 1,5 milioni dalle casse dell'Asl 1, attraverso falsi mandati di pagamento, ad uso personale) l’ordine a ridurre o occultare le eventuali perdite di bilancio dell’Asl finita nell’occhio del ciclone sarebbe giunto proprio dalla Regione.

Dalle parole di Giannetti alle intercettazioni il passo è stato breve, anche perché la procura di Massa è decisa più che mai a far luce sull’ipotesi di falso in bilancio. Per questo i finanzieri hanno cominciato ad ‘ascoltare’ anche le comunicazioni del presidente Rossi. A quanto pare il cellulare del presidente regionale sarebbe stato intercettato da maggio a settembre 2012. E da qui il quadro si infittito. Si perché oltre al distretto di Massa, le telefonate potrebbero portare a chiarimenti necessari anche per quel che riguarda altre Asl. Come Grosseto, Firenze e Lucca. Per questo Rossi sarà ascoltato dalla procura venerdì.

ROSSI – “Francamente – ha affermato questa mattina il governatore – non mi aspettavo di essere intercettato comunque va bene e mi sottopongo a queste verifiche con due convinzioni: che ho agito sempre correttamente nell'interesse pubblico e in maniera trasparente. Per questo vado serenissimo e credo che alla fine i fatti confermeranno questo”. “La seconda convinzione – ha continuato – è che i bilanci della sanità toscana sono i migliori del paese perché io l’ho voluto anche con la certificazione che non e stata fatta in nessun altra regione d'Italia. Ho verificato sulla sanità toscana la validità dei nostri principi contabili, giudicati anche troppo rigorosi. Sfido il Governo nazionale a fare la certificazione dei bilanci su tutti”.

TENGO DURO –  “Quando ho visto un reato o qualcosa che non andava – ha sottolineato Rossi – sono andato subito a denunciarlo alla Procura e alla Corte dei conti, se avessi avuto qualcosa da nascondere lo avrei nascosto. I nostri bilanci sono sani e ne siamo orgogliosi. Anche nel 2011 – ha concluso –abbiamo portato i bilanci in pareggio. Verifichino pure. Darà noia l'attacco politico e strumentale e certi atteggiamenti ma la politica è fatta anche di questo. Come dice Bersani la politica alle volte dà dei dispiaceri ma tengo duro”.
 

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