Aperto il foyer del Teatro romano sotto Palazzo Vecchio | FOTO

È iniziato citando il dialogo tra due operai costruttori della cattedrale di Santa Maria del Fiore, chiamati ad un’impresa che sembra oltrepassare le loro forze, narrato dal poeta fiorentino Mario Luzi nella sua opera ‘Opus Florentinum’, il discorso del sindaco Dario Nardella nella tradizionale cerimonia degli auguri di Natale alla città, che si è svolta nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

“Allora come oggi Firenze è attraversata da cantieri, opere ambiziose attese da anni - ha detto il sindaco Nardella -: il nuovo aeroporto, la tramvia, il nuovo stadio, le grandi infrastrutture che legano la nostra città al resto d’Italia. Allora come oggi abbiamo operai che lavorano o che magari ne sono alla ricerca. Allora come oggi Firenze si interroga se mai riuscirà a realizzare queste opere e allora come oggi non smarriamo l’energia e la forza che appartengono a ciascuno di noi nel raggiungere gli obiettivi”. “Nell’opera di Luzi trovo l’emozione e la preoccupazione per una città che si trasforma e che è chiamata a conquistare nuovi obiettivi - ha continuato - e l’incredibile combinazione tra grandi sfide e progetti ambiziosi quasi irraggiungibili, che durano anni, e che alla fine questa città riesce sempre a realizzare”.

In occasione della cerimonia degli auguri, il Salone è stato addobbato con un grande albero di Natale composto da piante di Stelle di Natale rosse. Presenti anche Alessandro Berti, console onorario della Danimarca e decano dei consoli in città, e il corteo storico fiorentino.
 

TEATRO ROMANO - Dopo gli auguri alla città c’è stata l’inaugurazione del foyer del Teatro romano sotto Palazzo Vecchio e del nuovo allestimento del percorso archeologico degli scavi, che domani sarà aperto gratuitamente (con orario 9.30-18.30; ultimo accesso alle 18). È necessaria la prenotazione da effettuare telefonando ai numeri 055 2768224 – 055 2768558 oppure inviando una e-mail all’indirizzo info@muse.comune.fi.it.

“È un traguardo storico di cui siamo orgogliosi - ha detto il sindaco -. È il risultato di un intervento che è stato reso possibile grazie alla sponsorizzazione dei nostri amici giapponesi della Kuipo-Genten, al lavoro dei nostri uffici tecnici, a cui rivolgo un grande ringraziamento e un applauso perché hanno lavorato in questi mesi con grande passione, alla ditta e a tutti i restauratori che ci consentono di entrare all’improvviso, come in un salto temporale, in un sogno, in una Firenze di duemila anni fa”. “Da allora Firenze ha fatto grande strada - ha proseguito -. Oggi noi ricongiungiamo la contemporaneità, le grandi stagioni del Rinascimento, rappresentate da questo Palazzo, alla Firenze romana. Un altro mattone che aggiungiamo al nostro progetto culturale. È il merito di un bel lavoro di squadra”.

Gli scavi sono stati finanziati dal Comune di Firenze, sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e condotti da Cooperativa Archeologia con la collaborazione, negli anni, dell’Università di Siena. Lo scavo archeologico del ‘Vomitorium’ è stato sostenuto dallo sponsor giapponese Kuipo-Genten.

Per accedere ai resti dell’antico teatro romano di Florentia, su cui Palazzo Vecchio posa le fondamenta, è obbligatoria la prenotazione da effettuare telefonando ai numeri 055 2768224 – 055 2768558 oppure inviando una e-mail all’indirizzo info@muse.comune.fi.it.
Gli scavi sono visitabili a gruppi di 25 persone alla volta e sono parzialmente accessibili ai disabili motori che comunque necessitano di accompagnatore. É vietato l’accesso ai minori di 8 anni.

Dopo l’Open day di domani gli scavi saranno visitabili quotidianamente a pagamento (12 euro Museo + percorso archeologico o 2 euro per il solo percorso archeologico), con lo stesso orario d’apertura del Museo di Palazzo Vecchio.