Verso la "normalità": la forza della ripartenza dopo le chiusure
A cura del dottor Loris Pinzani
Se la ripartenza ha nemici, devono essere osservati nel dettaglio. È impensabile ricomporsi senza problemi e tra questi uno consistente è certamente mentale. La grande difficoltà della ripartenza soffre dei disagi che sono dovuti alla storia della nostra società ed in essa la profonda (e ingenua) delusione di un ideale positivista, dove l’uomo vince sulla difficoltà della storia. La sfiducia che arriva con la difficoltà che stiamo attraversando è e sarà difficile da abbattere. Essa è entrata di prepotenza e si è aggiunta al problema in corso: si è accertato di avere un destino incerto, dunque un futuro in pericolo, più potente della protezione che volevamo pensare di aver raggiunto con la tecnologia. A questo si deve un rancore che durerà più a lungo dei postumi del dissesto sanitario. Un progresso galoppante aveva sminuito le difficoltà che oggi ci troviamo davanti. Ripartire contiene paura e la paura non se ne va con il coraggio, ma con il tempo. L’Italia è dotata di una straordinaria capacità di risorgere! Abbiamo percorso la storia passando da vicende incredibili, siamo “destinati” a riprendersi, a strappare la speranza all’incertezza, secondi solo ai popoli abituati da sempre alla povertà, ma non certo agli altri dell’Europa. Eppure da molto, in questo paese, abbiamo ben poca fiducia in tutto. Questa pandemia ha fatto in modo di esporre i limiti del nostro dissestato Occidente: il Nord del mondo. Eppure, anche stavolta ce la faremo, a patto di avere fiducia in chi ci sta accanto. Non c’è altro sistema!