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A Scarperia il primo hotel per api: "Senza di loro sparirebbe l'80% delle piante"

Il progetto, nato nella tenuta Acqua Panna del gruppo Sanpellegrino, ha l'intento di salvaguardare la specie e consentirne la loro riproduzione

Gli effetti delle azioni sconsiderate dell’uomo non si vedono solo sul clima ma anche su specie animali importanti per il nostro ecosistema, come le api. Questi insetti, insieme ad altri impollinatori, sono indispensabili per la tenuta del nostro pianeta e soprattutto per la sopravvivenza dell'essere umano. Per questo sono da lodare iniziative come quelle del gruppo Sanpellegrino, che in collaborazione con Federparchi e la Scuola Sant’Anna di Pisa, ha aperto nella tenuta Acqua Panna di Scarperia il primo hotel per api. Una struttura in legno, che ricrea l'habitat naturale degli insetti impollinatori, utile per garantire la loro riproduzione.

“E' stata una bella unione di intenti – commenta Giampiero Sammuri, presidente di Federparchi -. La società da tempo vuole lavorare su una proiezione legata alla biodiversità e alla tutela dell'area, non solo delle risorse idriche della zona, ma anche nella biodiversità che è lì presente. Si sa bene che gli impollinatori sono uno dei gruppi animali più a rischio dal punto di vista della conservazione, anche a livello europeo, e delle azioni di salvaguardia sono importanti. Spesso siamo abituati a pensare alle api solo come animali che fanno il miele. In realtà, di apoidei, cioè di specie che hanno anche la funzione di diventare  impollinatori, ci sono ben 1100 specie in Italia, e solo una di queste, viene appunto allevata per produrre il miele, tutte le altre sono selvatiche. Molte non sono coloniali, ma sono individuali. Proprio per queste si è pensato di creare questi bio-hotel, cioè una sorta di struttura che serva come punto di ricovero per questi apoidei individuali, essenziali per la salvaguardia dell'ambiente e della vita umana”.
Albert Einstein diceva che se l'ape scomparisse dalla Terra, all'uomo non resterebbero che quatto anni di vita. Il genio tedesco non aveva tutti i torti. E' per questo che la salvaguardia dell'ape assume un'importanza fondamentale: “L'80% della riproduzione della flora, quindi di tutte le piante, dipende dagli impollinatori – continua Sammuri -. Se questi non ci fossero sparirebbe quindi l'80% delle piante, e questo fa ben capire cosa comporterebbe per la vita sulla Terra. Non a caso l'Unione Europea sta facendo delle iniziative per la salvaguardia degli impollinatori. Oggi stesso quando pensiamo alla salvaguardia degli animali si pensa alla tigre, al rinoceronte, all'orso, ma in realtà per salvaguardare la biodiversità bisogna partire dalle fondamenta. Le fondamenta sono le piante e gli insetti che sono decisivi per le piante stesse. In Italia questa percezione è migliorata negli ultimi anni, e grazie ad iniziative come queste del gruppo Sanpellegrino, molti italiani stanno sempre più capendo il problema. Resta comunque una situazione molto critica, perché stiamo parlando di animali molto fragili”.

Quali sono quindi le iniziative e le azioni che ogni giorno ognuno di noi può mettere in atto per cercare di migliorare questa crisi?: “Chiaramente le cose che più sono devastanti, è l'uso di sostanze chimiche, tipo i pesticidi, per quanto riguarda le produzioni agricole. Attenzione: questo vale anche per il giardino di casa nostra. Se alla minima presenza di un insetto, pensiamo di doverlo debellare con questi prodotti, le cose non miglioreranno. Dobbiamo cercare tutti di avere un atteggiamento più moderato. A partire da quando vediamo un'ape. Capisco che può incutere una certa preoccupazione, ma l'ape se non la si disturba, non punge una persona a caso. Meglio lasciarla stare perché poi si allontanerà dopo aver fatto il suo lavoro, che per noi è preziosissimo”.

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