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Giorgia Gobo

Giornalista

I Muse a Firenze con la loro musica da cavalieri di Cydonia | FOTO

Secondo giorno di Firenze Rocks, secondo giorno di grandi emozioni con una delle band che ha fatto la storia del rock alternativo

Apro un cd dei Muse, inserisco il disco nel lettore e premo play. Anzi no, apro un'app di streaming di musica online, cerco Muse e metto play. Ah, no di nuovo! Allora mi preparo, vado alla Visarno Arena per il Firenze Rocks, attendo le 21:30 e wow i Muse iniziano a suonare. Ah sì, ora ci siamo. "Meglio dell'album", "Sembra di ascoltare il disco", "Incredibili". Queste tre frasi pronunciate da tre fan alla fine del concerto fiorentino, nonché unico del tour estivo in Italia, dei Muse riassumono la loro esibizione di ieri sera alla Visarno Arena. Suoni, luci, voci: tutto era perfetto, quasi troppo e così il rischio di sentirsi per un momento a casa, con le cuffie, potrebbe essersi presentato nella mente di qualcuno. Ma poi tra le urla della folla adorante e i loro "Grazie Firenze" si veniva richiamati alla realtà che per un'ora e mezzo è stata migliore di ogni fantasia.

Matthew Bellamy, Chris Wolstenholme e Dominic Howard hanno esaudito la volontà della gente (parafrasando il loro ultimo album e singolo omonimo "Will of the people") cantando oltre ai brani del nuovo cd alcuni dei loro più grandi successi: Hysteria, Plug In Baby, Starlight, Supermassive Black Hole, Uprising, Madness. Non tutti i fan sono stati soddisfatti, mancavano all'appello canzoni più recenti come Maps of the problematique, Undisclosed desires, Resistance, ma possiamo affermare con convinzione che la scaletta scelta è andata a soddisfare sia chi li aveva già visti sia chi, a Firenze, li ha ascoltati per la prima volta live.

La loro carica esplosiva ha fatto sì che questo concerto non possa essere facilmente dimenticato, la voglia pruriginosa di riascoltare tutta la loro discografia si è impossessata dei fan che sicuramente avranno replicato in cuffia o nelle casse dell'auto, il live di ieri sera. Un tripudio di maestria che solo degli animali da palcoscenico come loro potevano poporre.

La band britannica è stata annunciata, insieme ai Metallica, nel 2021 con ben due anni di scarto da Green Day e Red Hot Chili Peppers che erano stati confermati headliner nel 2019. Le due band sono andate a prendere il posto di Vasco Rossi e Guns N' Roses, per la gioia di alcuni e la rassegnazione di altri. Prima dei Muse sul palco sono saliti i Placebo formazione britannica fondata dal  cantante e chitarrista Brian Molko e dal bassista Stefan Olsdal. La band dopo anni di stop ha pubblicato lo scorso 25 marzo un nuovo album Never Let me go.

A concludere la serata non poteva che esserci lei, la canzone, Knights of Cydonia. Per molti, tra cui la rivista Rolling Stone, è la loro canzone migliore. Cydonia è una regione di Marte e questo spiega le sonorità della cavalcata western, ma rock che la contraddistingue. Da bravi cavalieri ci siamo lasciati guidare e abbiamo cantanto il mantra di ribellione che lo stesso Bellamy ripete più volte: "Time has come to make things right, you and I must fight for our rights, you and I must fight to survive" (È venuto il tempo per rendere giuste le cose, tu ed io dobbiamo lottare per i nostri diritti, tu ed io dobbiamo lottare per sopravvivere). E noi sì con loro abbiamo fatto "un giro attraverso le vene della storia".

Firenze Rocks giorno 2: i Muse sul palco

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