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Domenica, 28 Aprile 2024
Elezioni Politiche 2013

Elezioni 2013, Scaletti: "Daremo all'Italia una legge sulle unioni"

Luciano Tanganelli, padre gay: "I genitori sono solo buoni o cattivi". Sul palco assieme all'assessore regionale le opinioni di Alessio De Giorgi, Regina Satariano e Andrea Canavesio

“Con il nuovo governo di centrosinistra l'Italia avrà una legge sulle unioni fra coppie dello stesso sesso. Toccherà anche a noi dopo la Francia e l'Inghilterra". Lo ha detto Cristina Scaletti, candidata alla Camera in Toscana per Centro Democratico durante l’evento “Liberi di Essere”, lo spettacolo-dibattito dedicato ai diritti civili che si è svolto al teatro di Rifredi. “La famiglia convenzionale - ha continuato dal palco - non deve sentirsi minacciata dalla famiglia omosessuale, perché siamo più forti se siamo tutti garantiti allo stesso modo. Ed è questa la chiave per cui lo stato deve garantire tutti i diritti civili senza discriminazioni di nessun genere: non devono esistere differenze perché altrimenti passa un messaggio distruttivo nei confronti del principio di uguaglianza”.

E proprio dalla Francia arriva la testimonianza di Julien Meillat, in Italia da sette anni ma che ha vissuto a Parigi l'approvazione della legge. “Sono orgoglioso – ha detto - e felice di questa vittoria che è di tutti, non solo dei francesi. Per andare avanti dobbiamo superare quella visione ottusa che porta le persone ad essere attente solo alla loro piccola comunità ed ignorano la società e le sue diversità. Quella parte di conservatori ci sarà sempre, ma la cosa bella è aver visto manifestare per l'approvazione della legge coppie eterosessuali di oltre 70 anni”.

Toccante anche la testimonianza di un padre gay fiorentino, Luciano Tanganelli: “Mi sono sposato a New York con il mio compagno, oggi sono padre di due gemelli bellissimi. So che sarà difficile, so che dovremo affrontare tante difficoltà appena andranno a scuola. Ma ne è valsa la pena. Esistono solo genitori buoni e genitori cattivi. Null'altro”.

“A me non interessano solo i diritti dei gay perché sono omosessuale – ha detto Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it al centro delle polemiche nei giorni scorsi per la sua candidatura poi ritirata - ma mi interessano anche i diritti dei lavoratori, l’andamento dell’economia, mi interessa tutto ciò che riguarda i diritti. Molti non hanno compreso la mia scelta di candidarmi con Monti, ma è colpa della debolezza della politica italiana. Ancora oggi, nonostante mi fossi impegnato nella lista civica del premier, non so come voterò alla Camera”.

Sul palco, a rispondere alle domande del giornalista Fulvio Paloscia, anche Regina Satariano, presidente regionale Movimento Identità Transessuale e coordinatrice Consultori Transgender Toscani:  “E’ necessario un cambiamento, una rivoluzione, anche del movimento. Dobbiamo farci ascoltare ed essere presenti in ogni manifestazione, per la tutela di tutti i diritti. Nel mio paese non fanno più caso a me, che sono transessuale. Appena cambio città, però, mi chiedono documenti. Se vado all'estero, nemmeno mi guardano”.

Il dibattito è stato intervallato dalla musica di autori immortali, come Gaber e De André, eseguita magistralmente da giovanissimi musicisti (il cantante ha 17 anni). “Il coinvolgimento dei ragazzi è essenziale nelle battaglie sui diritti civili – ha detto Canavesio organizzatore della serata e candidato alla Camera per Centro Democratico – Dobbiamo per questo usare un linguaggio semplice e diretto, che tutti possono capire, altrimenti rischiamo di escluderli. E non ci stupiamo più se oggi ci sono più ragazzi che hanno letto 'Tre metri sopra il cielo'.che la nostra Costituzione”.

Alla serata ha portato il suo contributo anche Bruno Casini, direttore artistico del Queer Festival di Firenze e fondatore dei primi locali gay di Firenze negli anni Settanta. “C'è stata un'evoluzione nel corso degli anni, tante lotte e tante vittorie – ha raccontato – Ma sono ancora tante le cose da fare, perché ancora oggi resta la paura di mostrarsi per quello che si è. La nostra militanza cultura la facciano attraverso il Queer Festival, ma serve una rivoluzione radicale e profonda”.

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