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Martedì, 30 Aprile 2024
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Di Giulio (CasaPound) risponde a Grassi: “Parla a vanvera, si studi i regolamenti”

Di Giulio (CasaPound) risponde a Grassi: “Parla a vanvera, si studi i regolamenti”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FirenzeToday

Invitiamo il consigliere comunale Tommaso Grassi a studiarsi il Regolamento sulle Pubbliche Affissioni e quello sulle Pubblicità del Comune di Firenze prima di fare sparate scomposte sui social network chiedendo la rimozione di manifesti di CasaPound legittimamente affissi, peraltro da un'importante azienda del settore  alla quale ci siamo affidati. Eviterebbe così di evidenziare le proprie lacune e di rimediare brutte figure in pubblico inventandosi norme inesistenti”. Inizia così una nota di Saverio Di Giulio, Responsabile Provinciale di CasaPound Firenze, in merito alle dichiarazioni del Consigliere comunale di “Firenze riparte a sinistra” Tommaso Grassi, che ha annunciato di voler far rimuovere un manifesto di CasaPound definendolo “illegale” perché, a suo avviso, non sarebbero state rispettate “le norme comunali sulla pubblicità” dicendo, poi, che per tali forme di pubblicità sarebbe necessario sottoscrivere un’adesione “ai valori e principi della Costituzione nata dalla Resistenza e dalla Liberazione.”

Il consigliere Grassi”, prosegue la nota di Di Giulio, “evidentemente non conosce le norme previste per l’installazione di impianti pubblicitari: a tale scopo infatti il Comune richiede quanto previsto agli articoli 8, 24 e 25 del Regolamento sulla Pubblicità, che non contengono assolutamente quanto dice il consigliere, né questa richiesta compare nella modulistica prevista dal SUAP per il rilascio delle autorizzazioni. Peraltro ci chiediamo chi si crede di essere il Grassi per dichiarare testualmente “lo farò rimuovere”, quando si tratta di legittima pubblicità politica su spazi gestiti da società privata, in area altresì privata e che non viola alcuna legge penale o civile. Siamo in presenza di una grave forma di ignorantia legis da parte del consigliere, ancor più grave se si pensa che riguarda i regolamenti del Comune nel cui Consiglio ha seduto per quasi dieci anni percependo uno stipendio pagato dai fiorentini”.

Non so se siamo di fronte ad un caso di dilettantismo politico imbarazzante o ad un bieco tentativo di raccattare qualche voto di estrema sinistra in vista delle elezioni amministrative”, conclude Di Giulio, ”in ogni caso, che il Grassi i regolamenti li ignori o li strumentalizzi, queste dichiarazioni sono molto gravi, emblematiche dello scarso livello delle opposizioni attualmente presenti in Palazzo Vecchio. Vicenda questa che ci rende ancora più determinati a lavorare per ottenere un ottimo risultato alle prossime elezioni comunali, così da contrappore al Partito Democratico un’opposizione vera, finalmente decisa e competente”.

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