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Green Figline Valdarno

La reindustrializzazione della ex Bekaert è realtà: "Progetto ambizioso, darà molti posti di lavoro"

La fabbrica fu chiusa dalla multinazionale proprietaria nel 2018, soddisfazione di Fiom Cgil e Regione dopo l'incontro con la Ge-Group

Si è svolto ieri in Regione Toscana a Firenze un incontro per illustrare il progetto di reindustrializzazione e rioccupazione della ex Bekaert di Figline Valdarno, la fabbrica chiusa dall'oggi al domani, nell'estate del 2018, dalla multinazionale proprietaria dell'impianto. La notizia è stata data dalla Cgil. "Nello stabilimento si insedieranno più società compartecipate e utilizzeranno anche un'area ex mineraria limitrofa che diventerà il parco fotovoltaico più grande d'Italia", spiega il sindacato.

"Dare impiego di qualità"

“Si tratta di un progetto ambizioso, virtuoso e soprattutto in linea con la nostra visione di transizione energetica. Al tavolo abbiamo avanzato una serie di richieste accolte con favore dalle istituzioni. Bekaert occupava 318 lavoratori e vorremmo che, a pieno regime, la futura attività sia in grado di rendere giustizia al Valdarno tornando a dare un impiego di qualità ad un numero almeno pari di persone. La ricerca del personale non specializzato dovrà partire dai 24 lavoratori che operavano nel sito e che ancora oggi sono inoccupati e coinvolgere con un'offerta anche gli altri ex dipendenti come tutti i lavoratori del territorio che vivono situazioni vertenziali, quali ad esempio gli addetti della Fimer di Terranuova Bracciolini", dichiara Massimiliano Rossi, responsabile di zona della Fiom Cgil.

Reindustrializzare si può

"Ricordiamo che questo progetto ha preso corpo all'interno del 'Protocollo per l'occupazione del Valdarno' nato dalla vertenza Bekaert e firmato dalle organizzazioni sindacali con la Regione Toscana, i 14 comuni del comprensorio e le associazioni datoriali. Un piano innovativo che è già diventato un modello impiegato anche a seguito di altre vertenze occupazionali, a dimostrazione di quanto sia importante il coinvolgimento delle parti sociali in progetti di così vasta portata. Per questa ragione abbiamo infine chiesto la calendarizzazione di incontri per monitorare gli avanzamenti a partire da settembre prossimo. L'insediamento delle nuove realtà nella superficie ex Bekaert testimonia che la possibilità di reindustrializzare c'era e che l'intuizione della Cooperativa dei lavoratori di frazionare la superficie per coinvolgere più attività era giusta. Se oltre alla Fiom anche altri vi avessero dato fiducia - la stilettata agli altri sindacati -, forse oggi la discussione sarebbe partita con una realtà già operativa”.

All'incontro con Federico Parma, rappresentante della Ge-Group (l'azienda del campo delle energie rinnovabili che assieme ad altre imprese e soci privati ha avanzato un progetto per la riconversione del sito ex Bekaert), era presente anche il presidente della Regione Eugenio Giani. 

Nel corso dell’incontro - coordinato dal consigliere del presidente per le crisi aziendali Valerio Fabiani e dal direttore della direzione regionale per la competitività territoriale Paolo Tedeschi, alla presenza tecnici  di Arti e dell’Unità di crisi regionale - Parma ha illustrato la prime linee di indirizzo del progetto di rilancio industriale, teso alla realizzazione di "un innovativo polo energetico circolare agroalimentare, totalmente autosufficiente".

Giani: "Da ferita a prospettiva di innovazione"

“Abbiamo compiuto un nuovo passo concreto e serio verso la reindustrializzazione”, commenta Giani, esprimendo soddisfazione e sottolineando il giudizio positivo mostrato da parte di istituzioni e parti sociali coinvolte nella vicenda. “La Regione - aggiunge Giani -, continuerà a seguire con attenzione gli sviluppi del progetto e resta determinata a trasformare una profonda ferita per il territorio in una solida prospettiva di innovazione e capace di raccogliere la sfida della transizione energetica”.

Ge-Group ha inoltre confermato la disponibilità a raccogliere la richiesta di Regione e sindacati di procedere all’assunzione dei 26 lavoratori ex Bekaert rimasti tutt’oggi senza occupazione.

Il consigliere Fabiani ribadisce la soddisfazione manifestata dal presidente Giani. “Siamo di fronte - sottolinea -, ad un progetto che fa della versatilità la chiave per garantire occupazione e sostenibilità produttiva ed economica. La Regione sin dai momenti più critici è stata sempre presente sulla vertenza e continuerà a farlo. Oggi abbiamo attraversato un importante bivio verso la reindustrializzazione”.

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La ex Bekaert

L’ex Bekaert di Figline e Incisa Valdarno è uno storico insediamento industriale specializzato fino al 2018 nella produzione dello steel-cord, cordicella metallica utilizzata per la fabbricazione degli pneumatici. Fino alla comunicazione da parte della multinazionale belga Bekaert della dismissione dello stabilimento toscano, impiegava 318 lavoratori. Nell’estate dello scorso anno, Ge-Group ha sottoscritto un contratto preliminare d'acquisto per rilevare il sito e l'immobile ex-Bekaert.

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