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Siccità, dalla Regione Toscana 500mila euro ai Consorzi di bonifica per progettare invasi e reti irrigue

La Regione ha approvato il sostegno economico alla progettazione definitiva ed esecutiva fatta dai Consorzi di bonifica di una serie di interventi su invasi e reti irrigue a favore dell’agricoltura toscana

La Regione ha approvato il sostegno economico alla progettazione definitiva ed esecutiva fatta dai Consorzi di bonifica di una serie di interventi su invasi e reti irrigue a favore dell’agricoltura toscana.

Per fronteggiare l’emergenza siccità che si è verificata nel 2022, la Legge di stabilità per l’anno 2023 ha infatti autorizzato l’erogazione di un contributo, fino a un massimo di 500.000 euro a favore dei Consorzi di bonifica, per realizzare opere utili a potenziare lo stoccaggio di acqua e la sua distribuzione.

Per rendere compatibile l’attuazione  delle attività di progettazione con i tempi di erogazione del contributo, sono state introdotte nuove modalità individuando gli interventi da finanziare e la relativa ripartizione del contributo da erogare, nonché l’individuazione delle modalità tecniche e  attuative  e di erogazione e rendicontazione. 

“La siccità dello scorso anno che ha portato notevoli difficoltà alle imprese agricole della Toscana – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi -  non deve essere considerata come un evento sporadico. Occorre prepararci a condizioni climatiche che tenderanno ad essere ricorrenti negli anni a venire. Perciò il problema dell’immagazzinamento della risorsa idrica e dell’efficientamento delle strutture irrigue rappresentano gli elementi su cui agire con determinazione. Supportare l’opera dei Consorzi di bonifica nel predisporre progetti prontamente spendibili diventa una azione strategica per intercettare risorse nazionali e comunitarie per la realizzazione delle opere. Lavorare in prevenzione significa pensare non solo all’emergenza, ma avere la visione che permetta di scongiurare per il futuro impatti pesanti sulla produttività delle imprese, consapevoli che quelli che ad oggi sono considerati eventi eccezionali, possono diventare l’ordinarietà nel breve periodo”.

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