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Lettera dei 'vip' al sindaco: "No agli aranci in via Cavour". Nardella: "Avanti con coraggio"

Oltre quaranta personalità cittadine scrivono al primo cittadino: "Progetto incongruo". La replica: "Sempre più alberi anche in centro"

Il progetto di mettere alberi di arancio in via Cavour, illustrato nelle scorse settimane da Palazzo Vecchio, sta creando polemiche in città. Oltre quaranta personalità fiorentine, professori, architetti, ma anche avvocati e giornalisti, hanno scritto una lettera aperta al sindaco Dario Nardella, chiedendo che il progetto venga fermato.

"Il progetto definito pdi riqualificazione' del tratto di via Cavour tra piazza San Marco e via de' Pucci prevede, oltre alla pedonalizzazione, la messa a dimora di due filari di piante di arancio, in totale cinquanta. Francamente si tratta di un'inspiegabile sgrammaticatura, un intervento del tutto incongruo rispetto alla storia urbana di Firenze e in particolare di questo asse viario, così importante sin dal Quattrocento", inizia la lettera, che vede come primo firmatario Paolo Ermini, ex direttore per dodici anni del Corriere Fiorentino, fino al 2020.

"Nella nostra città i viali alberati - si legge ancora -, sono comparsi solo con gli interventi ottocenteschi, ma al di fuori di quello che era il perimetro delle mura medievali. Da questo punto di vista stupisce l'approvazione del progetto da parte della Soprintendenza. Questa improvvida iniziativa viene esplicitamente presentata come un "elemento di lotta al cambiamento climatico" in un centro città che si definisce "pietrificato", come fosse un
difetto da correggere. A questo scopo però gli aranci in via Cavour darebbero un contributo solo di facciata. E viene da chiedersi con quali altri interventi nel centro storico proseguirebbe la realizzazione della "città green", provocazioni a parte. Ai cittadini e anche al clima della città servono aree verdi, giardini e parchi mantenuti come
si deve e possibilmente da incrementare. Un buon esempio è l'annunciata restituzione all'uso pubblico dell'area di quattro ettari già occupata dal campeggio nei pressi del Piazzale Michelangelo. Chiediamo quindi con forza che la parte relativa all'impianto degli aranci venga stralciata dal progetto per via Cavour, magari destinando le piante a un quartiere periferico della città dove costituirebbero un contributo a una riqualificazione estetica e ambientale".

La replica di Nardella

Il sindaco Dario Nardella ha però già diffuso la sua risposta, ribadendo che andrà avanti con il progetto di cui sopra. "Ho letto con attenzione - dice il sindaco -, la lettera che chiede di togliere gli alberi dal progetto di riqualificazione di via Cavour e ringrazio i firmatari per l’attenzione riservata al progetto stesso. Il rapporto tra l’uomo e la natura è un rapporto forte e simbolicamente importante su cui non si riflette abbastanza. A riguardo posso dire che per noi la presenza di verde pubblico e in particolare di alberi in città è una sfida da intraprendere con coraggio e spirito di innovazione. Del resto lo abbiamo già fatto con successo e apprezzamento da parte dei cittadini in piazza del Carmine dove abbiamo piantato 23 alberi, di cui 4 canfore e 19 aceri, sul lungarno della Zecca con 29 nuovi alberi, e in piazza dei Ciompi dove ci sono 12 aranci amari, oltre ad arbusti vari. Due luoghi di assoluto pregio storico e architettonico, la cui riqualificazione era molto attesa. Non lontano dai Ciompi, tra via Verdi e via Ghibellina c’è il Canto agli Aranci. E il tema degli aranci peraltro si lega storicamente al Rinascimento fiorentino, visto che i Medici amavano a tal punto le piante di agrumi da utilizzarle in molti luoghi inclusi i loro palazzi, tra cui il bellissimo cortile di Palazzo Medici Riccardi, che si affaccia per l’appunto sull’allora “via Larga”, l’attuale via Cavour. Una strada che allo stato attuale non ha particolare pregio estetico da difendere, ma semmai necessita di un’accurata risistemazione. Per questo riteniamo che il progetto di mettere alberi nella nuova via Cavour, che avrà marciapiedi in pietra serena più larghi e fruibili, sia assolutamente positivo e convincente, come dimostra anche l’apprezzamento diffuso dei cittadini e in particolare del rione di San Marco. Piazza Santo Spirito è del 1200, ma gli alberi sono stati messi recentemente e nessuno oggi potrebbe pensare di toglierli. Gli alberi nei centri storici non devono essere un tabù come si fa intendere nella lettera, perché le città cambiano e purtroppo l’emergenza climatica è diventata una minaccia seria per i centri storici e non bastano i parchi e le aree verdi fuori dalle mura. Io sono per portare più piante possibili nei nostri centri storici e nelle città in generale, contribuendo così alla riduzione delle temperature, a una migliore fruibilità degli spazi pubblici, e a soluzioni estetiche innovative. Anche se nella lettera non si avanzano proposte alternative all’attuale situazione di via Cavour, iniziative del genere sono sempre utili perché alimentano un dibattito su temi importanti per la città"

Sotto l'elenco completo dei firmatari

I cittadini vincono su Palazzo Vecchio: "Quegli alberi, sani, non si taglieranno" / FOTO


Paolo Ermini, Giornalista
Patrizia Asproni, Presidente della Fondazione Industria e Cultura
Novella Barbolani di Montauto, Professore Associato di Storia dell'arte moderna, UniFi
Ugo Barlozzetti, Critico d'arte e studioso di storia militare
Amedeo Belluzzi, Professore Ordinario di Storia dell'architettura, in pensione, UniFi
Marino Biondi, Professore Associato di Storia della Letteratura, in pensione, UniFi
Gemma Brandi, Psichiatra e Psicoanalista
Maria Luisa Brandi, Presidente Fondazione Italiana per la Ricerca Malattie dell'Osso
Vanda Butera, già Funzionario, Regione Toscana Assessorato Cultura
Francesco Caglioti, Ordinario di Storia dell’arte medievale, Scuola Normale Superiore di Pisa
Franco Camarlinghi, editorialista, ex Assessore alla Cultura di Firenze e della Toscana
Sergio Casprini, Docente di Storia dell'arte
Ginevra Cerrina Feroni, editorialista, Professore Ordinario di Diritto Costituzionale, Unifi
Zeffiro Ciuffoletti, già Ordinario di Storia contemporanea, Università di Firenze2
Emanuela Colivicchi, Storica dell'arte
Claudia Conforti, Professore Ordinario di Storia dell'architettura, Roma Tor Vergata
Alessandro Crini, Magistrato
Mario Curia, Editore
Riccardo Dalla Negra, Professore Ordinario fuori ruolo di Restauro, Università di Ferrara
Francesco dal Co, Professore Emerito di Storia dell'Architettura, Università di Venezia
Andrea De Marchi, Professore Ordinario di Storia dell'arte medievale, Università di Firenze
Massimo Fanfani, Accademico della Crusca, Professore di Linguistica, UniFi
Bona Frescobaldi, Imprenditrice
Vittorio Frescobaldi, Imprenditore
Guglielmo Francois, Avvocato
Fausta Garavini, scrittrice. Ha insegnato letteratura francese all'Università di Firenze
Maria Adriana Giusti, Architetta, Ordinario fuori ruolo di Restauro
Sergio Givone, Professore Emerito di Estetica, Università di Firenze
Lorenzo Gnocchi, Professore Associato di Storia dell'arte moderna, Università di Firenze
Antonio Godoli, architetto emerito della Galleria degli Uffizi
Raimondo Gramigni, Architetto
Paola Grifoni, già Soprintendente per i beni archeologici, artistici, storici e paesaggistici per le province di Firenze, Prato e Pistoia

Mario Iannucci, Psichiatra e psicoanalista
Nicoletta Maraschio, Professore Ordinario Onorario di linguistica, Università di Firenze
Rosanna Montano, Notaio in Firenze
Antonio Natali, Storico dell'arte, già Direttore della Galleria degli Uffizi
Gaspare Polizzi, Professore di Pedagogia Generale e Sociale, Università di Pisa
Andrea Ragazzini, Architetto
Giuseppe Rogantini, Dottore commercialista
Giuseppina Carla Romby, già Professore Ordinario di Storia dell'Architettura, UniFi
Pietro Ruschi, già Ordinario di Restauro Architettonico presso l’Università di Pisa
Stefania Salomone, Architetto e Dottore di ricerca in Storia dell'architettura
Maurizio Sangalli, Professore Ordinario di Storia moderna, Università per stranieri, Siena
Adalberto Scarlino, Insegnante di Italiano e Storia
Ludovica Sebregondi, Storica dell'arte
Francesco Tonelli, Medico chirurgo
Elvira Valleri, già docente di Storia e Filosofia al Liceo Scientifico Rodolico
Valerio Vagnoli, già Dirigente scolastico dell'Alberghiero Saffi e di Poggio Imperiale
Alberto Ziparo, Professore Associato di Tecnica e pianificazione urbanistica, UniFi

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