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'Giallo allo Stibbert: storie di furti e recuperi', i carabinieri raccontano le storie dei recuperi delle opere d'arte

Incontri con i Carabinieri del Nucleo di Firenze, che racconteranno le avvincenti storie delle opere recuperate, spiegando come si svolgono le indagini e come si ottiene la restituzione di pezzi trafugati anche dopo molti anni

Prosegue al museo Stibbert la mostra 'Giallo allo Stibbert: storie di furti e recuperi', aperta dal 25 marzo scorso e che andrà avanti fino al prossimo 2 ottobre. La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, che ha reso disponibili informazioni sulle indagini condotte e sulle vicende dei recuperi più recenti.

La particolarità è che inizia una serie di incontri diretti con il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, che racconterano i loro recuperi. "Proprio i Carabinieri del Nucleo di Firenze racconteranno le avvincenti storie delle opere recuperate, spiegando come si svolgono le indagini e come si ottiene la restituzione di pezzi trafugati anche dopo molti anni", spiega una nota del museo.

Il primo appuntamento è per sabato 23 aprile, dalle 10 alle 17. Per partecipare è necessaria la prenotazione al numero 055 486049 oppure scrivendo una mail a direzione@museostibbert.it (Ingresso con il biglietto del museo, euro 8, riduzioni euro 6).

La mostra

"I furti legati al mondo dell’arte accendono la nostra attenzione poiché la perdita è reale e coinvolge tutti. Molti sono stati i luoghi dell’arte interessati dai furti, dalla pieve isolata ai più autorevoli musei del mondo, ed anche il Museo Stibbert non è rimasto indenne da questa triste calamità: la notte del 21 ottobre 1977 vennero sottratti quasi ottocento pezzi fra dipinti, armi ed oggetti di arte decorativa", si legge in una nota che introduce alla mostra.

La mostra 'Giallo allo Stibbert. Storie di furti e recuperi' vuole però oltrepassare il mero fatto di cronaca ed aprire una riflessione sull’opera d’arte, sulle passioni che suscita, e di conseguenza sul valore che le attribuiamo. "Il valore simbolico del patrimonio artistico è da sempre universalmente riconosciuto, infatti l’appropriazione di opere d’arte come bottino di guerra è una pratica che risale ai primordi della civiltà e che si è perpetuata sino ai nostri giorni".

Questo valore viene analizzato ponendo l'accento sulle spoliazioni napoleoniche e poi naziste, quando la conquista di un popolo è stata espressa anche mediante la depredazione delle sue opere d’arte.

Durante la Seconda Guerra Mondiale per difendere il proprio patrimonio artistico anche al Museo Stibbert viene ordinato lo sgombero delle collezioni in un luogo segreto.

Infatti nell'estate del 1944 vengono trafugate dai musei fiorentini molte opere, che saranno poi recuperate dai cosiddetti Monuments Men, la famosa squadra di esperti reclutati per salvare i capolavori europei dalle devastazioni della guerra. Con i Monuments Men collabora anche un italiano, Rodolfo Siviero, di cui nella mostra si analizza il contributo apportato al Museo Stibbert non solo negli anni immediatamente successivi alla guerra, ma anche nel recupero di un nucleo di opere pochi mesi dopo il furto che il museo subì nel 1977.

Ma ancor più utile al recupero del patrimonio del Museo Stibbert sarà l’incessante opera di investigazione dell’Arma dei Carabinieri. Nella mostra viene infatti anche affrontato il grande lavoro fatto dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale per far riemergere dall’oscurità gli oggetti rubati. Attraverso le opere esposte vengono illustrati i recuperi avvenuti sia in Italia che all’estero, raccontando il rimpatrio dei capolavori sottratti nonostante le difficoltà delle differenti legislazioni.

Uno degli obbiettivi di questa mostra, realizzata grazie al contributo di Fondazione CR Firenze, oltre a gettare nuova luce sulla vita del Museo Stibbert negli anni successivi alla morte del suo fondatore, è anche "cercare di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della tutela e della salvaguardia dei beni culturali quali valori fondanti dell’identità nazionale, credendo fortemente che la consapevolezza del patrimonio culturale sia la migliore difesa".

La mostra è stata realizzata in collaborazione con il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale che ha reso disponibili informazioni sulle indagini condotte e sulle vicende dei recuperi più recenti.

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