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Vino, gli alfieri europei del Nutriscore: "Etichettare come pericolosa per la salute ogni bevanda alcolica". I viticoltori toscani: "Noi criminalizzati"

Cia: "Distinguere tra consumo e abuso o si danneggiano prodotti di qualità e tradizione". Consorzio Chianti: "Un'offesa a chi lavora ogni giorno nel settore"

“Suggerire di classificare come pericolose tutte le bevande alcoliche, perfino quelle che contengono una piccola quantità di alcol, è davvero grave e intollerabile. Si sta assistendo a una continua criminalizzazione, in primis del vino, senza fare una necessaria distinzione tra consumo moderato e abuso e cancellando completamente valori come la qualità e la tradizione”. Così Cia-Agricoltori Italiani della Toscana, in merito alla proposta di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura Nutriscore, che ha chiesto di bollare come pericolosa per la salute (con una F nera) ogni bevanda alcolica.

“C’è bisogno di un nuovo scatto a livello politico per bloccare ipotesi come questa, che sono dannose per il settore - spiega Luca Brunelli, presidente Cia Toscana -. Ribadiamo che le indicazioni in etichetta devono essere chiare e oggettive, finalizzate a informare e non a condizionare le scelte alimentari. Con il Nutriscore, invece, si creano più danni che benefici, confondendo i consumatori e penalizzando erroneamente l’agroalimentare tipico e di qualità, a partire dal Made in Italy”.

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Un giudizio semplicistico e distorto sul singolo alimento o sulla singola bevanda alcolica, secondo Cia cancellerebbe l’assunto universalmente riconosciuto dal mondo scientifico che non esistono cibi “buoni” e “cattivi”, ma piuttosto regimi alimentari corretti o meno, a seconda del modo in cui vengono integrati quotidianamente i prodotti tra di loro.

Per questo, l’ennesima volta, torna il “no” assoluto al Nutriscore in ogni sua accezione - conclude Cia Toscana -. E’ un sistema che mette in discussione i valori della nostra Dieta mediterranea, patrimonio dell’Unesco proprio perché combina il corretto stile di vita con un’alimentazione sana e diversificata, basata su un legame unico con i territori, la loro cultura e le loro eccellenze.

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“Il sistema di etichettatura Nutriscore è un nuovo attacco al vino italiano, francese e spagnolo: non il primo e temiamo non l'ultimo. L'intero settore vitivinicolo rischia un grave danno: è necessario che l'Europa usi il buon senso e fermi tutto, finché si è in tempo”. A dirlo è Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, commentando la proposta di Serge Hercberg, uno degli ideatori del sistema di etichettatura Nutriscore, che ha chiesto di definire come pericolosa per la salute (con una F nera) ogni bevanda alcolica.

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“Il vino – ha aggiunto Busi – è socialità, storia, cultura e anche sicurezza dal punto di vista idrogeologico, con la tutela delle nostre colline. Spero che i nostri parlamentari europei si facciano sentire. Si dovrebbe casomai pensare di promuovere un consumo consapevole del vino, ma definirlo pericoloso per la salute offende chi si impegna ogni giorno per offrire un prodotto di qualità. Facendo così si rischia la paralisi del settore e di creare allarmismo nel consumatore, che potrebbe fare valutazioni errate su un prodotto che invece è di qualità, un'eccellenza italiana”.

Busi ha ricordato che questo è l'ultimo capitolo di un prolungato attacco al vino di una vicenda più ampia. “Basti pensare – dice il presidente del Consorzio Vino Chianti – che i contributi europei sono in continua diminuzione per il pressing dei Paesi dell'Est che lo vedono come problema sociale e non come valorizzazione della nostra cultura e dei nostri territori. E non dimentichiamo la relazione della Commissione Beca, che identifica il consumo di alcol come dannoso e cancerogeno. Tutta la filiera vitinicola europea sta combattendo perché non venga approvata. Sappiamo che è in corso un lavoro sugli emendamenti di compromesso: se questi non dovessero tener conto delle istanze del settore sarà necessario spingere la Commissione a definire un nuovo testo. Dobbiamo proteggere il nostro vino”.

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