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Economia

Enogastronomia: arriva un protocollo per la repressione delle frodi alimentari

Lo annuncia il presidente della Toscana Enrico Rossi, in collaborazione con le procure di Firenze, Arezzo, Grosseto e Siena

Un protocollo tra Regione e Procure della Repubblica per rafforzare l'attività di prevenzione e repressione delle frodi alimentari nelle province di Firenze, Arezzo, Grosseto e Siena. E' quanto annunciato ieri dal presidente della Regione, Enrico Rossi, al termine della riunione della giunta regionale.

"Replicheremo il modello che ha funzionato a Prato con il Progetto lavoro sicuro. E' nostra intenzione rafforzare l'attività delle Procure dotandole di personale amministrativo. Poi faremo un bando perchè alcuni dei ragazzi che scelgono di fare il servizio civile possano essere destinati al supporto dell'attività di prevenzione delle frodi alimentari", spiega Rossi, che ha ricordato alcune delle principali frodi, che in Toscana hanno riguardato soprattutto l'olio e il vino.

"Il 'taroccamento' dei prodotti toscani ci danneggia enormemente - sottolinea -. Questo protocollo ci consentirà di procedere in maniera più spedita ai controlli prima e alla repressione quando necessario".

Saranno la Procura generale presso la Corte d'Appello di Firenze, e le Procure della Repubblica di Firenze, Arezzo, Grosseto e Siena a firmare il protocollo con la Regione. Sarà infine istituito un tavolo di monitoraggio per verificare l'andamento delle azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno dell'illegalità nel settore agroalimentare, utilizzando anche le capacità e specializzazioni acquisite dai Dipartimenti di prevenzione delle Asl. Il Protocollo sarà valido fino alla conclusione della legislatura regionale corrente, cioè fino alla primavera del 2020.

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