Miele: "La produzione cala del 50%, dato peggiore in 50 anni"
L'allarme di Confagricoltura Toscana: "Clima più sfavorevole alle api, sono uscite di meno raccogliendo meno polline"
Una primavera fredda e piovosa e i cambiamenti climatici negativi hanno fatto registrare un duro colpo per l'apicoltura toscana. Secondo le stime di Confagricoltura Toscana la produzione è calata infatti rispetto allo scorso anno del 50%, con danni ingenti per i produttori.
Gianluca Ghini, dell'associazione apicoltori toscani di Confagricoltura, conferma il trend negativo registrato negli ultimi tre anni.
"A causa di queste condizioni atmosferiche le api sono uscite di meno e per questo hanno raccolto meno polline. Stiamo esaurendo le scorte e già oggi, ad Arezzo (che è il primo polo produttivo della Toscana con il 30% della produzione regionale) trovare il miele d'acacia è diventata una missione impossibile", spiega Ghini.
Nello specifico in Toscana sono presenti 92 mila alveari, 30 mila i quintali di miele prodotto nel 2015, con un 20% di apicoltori professionisti.
Le produzioni tipiche presenti sono: acacia, castagno, melata, erica, medica, corbezzolo, sulla, trifoglio e girasole. E' in notevole crescita la domanda della produzione di polline fresco.
"La qualità del prodotto resta per fortuna molto elevata e questo permette alle aziende di difendersi da questa crisi - conclude Ghini -, ma è evidente che fra non molto sarà necessario un intervento ad hoc da parte della Regione per tutelare il prodotto, eccellenza del nostro territorio."