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Sabato, 27 Aprile 2024
L’indagine di Cna

I fiorentini non rinunciano al parrucchiere: per 4 su 10 è un appuntamento mensile

Uno su quattro però preferisce il servizio a domicilio: prestazioni sconosciute al fisco

Una clientela numerosa e fedele: è quella dei 2.329 barbieri, parrucchieri e centri estetici della Città Metropolitana di Firenze (1.610 imprese attive nell’acconciatura e 719 nell’estetica). A rilevarlo è l’indagine “La domanda di servizi di acconciatura ed estetica” di Cna Firenze: il 99% ricorre alle cure di parrucchieri e barbieri (quattro su dieci una volta al mese), poco meno della metà della popolazione maggiorenne a quelle dei centri estetici. In quest’ultimo caso a farla da padrone sono le donne (rappresentano i 2/3 della clientela), ma la componente maschile è in aumento specialmente per trattamenti viso e corpo, seguiti dai massaggi relax.

Le donne spendono molto di più

Il 40% circa della clientela intervistata si reca nei saloni di acconciatura in media una volta al mese; il 7% più di una volta al mese; un quarto del campione una volta ogni due mesi; poco più del 13% una volta ogni quattro mesi. Per quanto riguarda i centri estetici: il 41% una volta al mese (con il 5,2% più di una volta al mese); il 23,3% ogni e il 10,8% una volta ogni quattro. La spesa mensile risente delle differenze di genere. Oltre il 70% dei clienti di barberia spende tra i 10 e i 30 euro, mentre le clienti dei parrucchieri tra i 30 e i 50 euro al mese nel 34,9%, tra i 50 e i 100 euro nel 27.6%. Minori asimmetrie nei centri estetici, con il 45,9% dei clienti che si colloca nel range 30-50 euro/mese.  Al di sopra dei 50 euro è predominante la presenza femminile, mentre sotto i 30 euro è massiccia quella maschile.

La scelta tramite passaparola

Il passaparola la fa da padrone nella scelta di saloni di acconciatura e centri estetici con il 55,4 e il 60,8% rispettivamente. A seguire una scelta più banale: il cliente si è imbattuto nel negozio. Quindi, il frutto della ricerca via internet o la scoperta sui social.

Nei confronti degli operatori del settore i clienti tendono a costruire rapporti fiduciari: solo il 20,3% dei clienti dichiara di frequentare più di un barbiere o parrucchiere, appena il 13,3% più di un centro estetico. Ma va osservato che nella fascia più bassa d’età, tra i 18 e i 29 anni, la diversificazione cresce al 42,8% per i saloni di acconciatura e al 26,5% per i centri estetici.

Esistono, però, motivi che possono far venire meno anche il rapporto più inossidabile. Nell’ordine, cambierebbe l’operatore l’84,9% dei clienti qualora mancassero le autorizzazioni igienico-sanitarie, il 78,2% se i prodotti usati fossero di scarsa qualità, il 73,1% se i macchinari per i trattamenti venissero utilizzati da personale non adeguatamente formato, il 72% se non venissero possedute tutte le certificazioni richieste, il 64,4% se il titolare non possedesse l’abilitazione all’esercizio della professione.

Servizio a domicilio, con tanti saluti al fisco

Quasi un cliente su quattro nei grandi centri urbani riceve i trattamenti da barbieri, parrucchieri, estetisti a casa propria o a casa degli operatori. “Un dato che fa riflettere - ammette Maria Benedetta Garuglieri, coordinatrice di Cna Benessere Firenze - Si tratta marginalmente di persone non autosufficienti che hanno difficoltà nei movimenti, ma, nella maggior parte dei casi, queste prestazioni informali sono del tutto sconosciute al fisco e magari scarsamente rispettose delle più elementari norme igienico-sanitarie”.

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