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Economia Sesto Fiorentino

Sesto Fiorentino: suona l’ultima sirena, chiude la Richard Ginori

La Richard Ginori ha chiuso i battenti dopo 277 anni. L'ultimo presidio dei lavoratori al fianco del sindaco Gianassi e il presidente della Regione Enrico Rossi

Alle 17 e trenta di ieri i lavoratori hanno varcato per l’ultima volta le cancellate della Richard Ginori, che da oggi è chiusa dopo una storia lunga 277 anni. L’azienda di porcellane, in crisi da tempo, con 70 milioni di debiti, è finita in liquidazione e ha cessato l’attività. Una chiusura che porta con sé 337 lavoratori, che da oggi vestiranno la casacca dei cassaintegrati. Ieri l’ultimo presidio al fianco dei rappresentanti delle istituzioni. Alcuni lavoratori, quelli con più amaro in bocca, hanno accusato la politica di essersi mossa in ritardo, altri hanno preferito prendersela con la proprietà.

Presente il sindaco di Sesto Gianni Gianassi e gran parte della giunta, da mesi al fianco dei lavoratori, l’assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni e il presidente della Regione Enrico Rossi. Quest’ultimo da sempre sensibile alle problematiche sul lavoro. “Questo è un triste giorno – ha spiegato Gianassi- la speranza è che a breve si concretizzino le offerte in questo momento presenti in campo industriale e che quindi possa riprendere al più presto la produzione e garantire la massima occupazione”.  

Sì le offerte, perché in queste sono riposte le speranze per una possibile ripartenza. Offerte che le istituzioni chiedono di allacciare in modo indissolvibile alla tenuta dei livelli occupazionali. “Non vogliamo perdere questo pezzo importante dell'apparato produttivo della Toscana", ha detto  il governatore Rossi, per il quale "se si presenta un imprenditore capace" che ha voglia di investire "troverà sicuramente, come è sempre accaduto in Toscana, le istituzioni locali e i sindacati disponibili a supportare questo processo".

Ma chi sono le aziende che rappresentano una via d’uscita, o meglio di ripartenza? Fino ad oggi si è parlato di cinque soggetti interessati: Sambonet, Pinti, Lenox-Apulum, Proto Organization (che però ancora non si è presentata al presidente del collegio, Marco Milanesio), e un'azienda tedesca che deve ancora formalizzare il proprio interesse. 20120731205332346-2"A noi interessa che venga scelto quello che può garantire che il marchio rimanga qui, perché questo deve avvenire", ha commentato l'assessore Elisa Simoni.

Il rischio è infatti che un nuovo proprietario possa voler sfruttare il marchio Richard Ginori, che ha appeal, ma spostare altrove la produzione. La parola ora va ai pretendenti e ai liquidatori: la speranza è quella di chiudere un accordo prima della fine dell'estate, per preparare concordato preventivo e cessione del ramo d'azienda.

 

 

 

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