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Economia

Università: aumentano le tasse 2012/2013 per il diritto allo studio

L'assessore all'Università Stella Targetti ha diffuso una nota in cui si annuncia l'aumento delle tasse universitarie da 98 a 148 euro l'anno per il diritto allo studio. Poi potrebbe essere a fasce

Quest’anno la tassa per il diritto allo studio aumenterà di 42 euro, da 98 a 140 euro. Questo quanto stabilito dalla normativa nazionale non avvallando la richiesta della Conferenza delle Regioni che aveva chiesto di rinviare di un anno l’aumento a causa della stringente crisi economica. A dare la notizia l’assessore all’Università Stella Targetti intervenendo in commissione cultura del Consiglio regionale. Ma lo stesso assessore spiega la strategia che la Regione metterà  in campo per ovviare al maggior esborso.
"Ciò che faremo allora come Regione Toscana - ha speigato - é utilizzare il maggior gettito della tassa per offrire più benefici agli studenti. Subito da settembre siamo infatti intenzionati ad alzare la soglia limite dell'Isee e integrare le tipologie di servizi offerti agli studenti". Poi, dall'anno accademico 2013-2014, la tassa potrebbe essere applicata per fasce.

Secondo il consigliere regionale Pdl Tommaso Villa l'aumento poteva essere rimodulato "dalla Regione, se solo avesse stabilito, entro il termine del 30 giugno, l'importo per ciascuna fascia. La Regione Toscana ha deciso di non decidere, adeguandosi ai voleri del Governo Monti". Villa spiega che ci sarà un "aumento di 42 euro per ogni studente e casse regionali che vedranno entrare cinque milioni in più. Se l'aumento fosse stato deciso dal Governo Berlusconi cosa sarebbe successo? Cortei e occupazioni, professori animati da istinti sessantottini, assessori regionali pronti a scendere a Roma. E invece, silenzio imbarazzato".

Secondo il consigliere regionale Mauro Romanelli (Gruppo misto) "anche se la tassa è regionale, l'aumento è stato imposto per decreto dal Governo" che "ha preferito partire da subito" senza dare il tempo di prevedere fasce di reddito. Così, sottolinea, "il primo anno pagheranno tutti la stessa cifra. Non è un bel segnale in un Paese in cui l'equità sociale diventa sempre più una chimera e lo studio un lusso". Romanelli sottolinea inoltre che "da quest'anno per la prima volta dal dopoguerra ad oggi sono diminuite le immatricolazioni universitarie".

 

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