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Alimentazione

Moringa, la "pianta dei miracoli": cos'è e come si usa

Il suo utilizzo ha anche delle controindicazioni

Arriva dall'India orientale e appartenente alla famiglia delle Moringaceae, ma è diffusa e coltivata in tutta la fascia tropicale del pianeta.

Conosciuta anche con il nome di pianta dei miracoli, rafano indiano o ben tree oil, la Moringa olifera è la specie più conosciuta, coltivata e utilizzata sia a livello alimentare che cosmetico. Ecco quali sono le sue proprità.

Gli utilizzi della Moringa

Economica ma pregiata la moringa è da sempre utilizzata nella medicina popolare indiana, il suo nome di "pianta dei miracoli" deriva dalla sua capacità di crescere rapidamente in condizioni sfavorevoli, in periodi di siccità e in terreni poveri e perchè sarebbe in grado di prevenire e curare numerosi disturbi.
Inoltre, nei Paesi in cui la Moringa è indigena, vengono utilizzate tutte le parti della pianta, senza scarti né sprechi:

  • le foglie, le radici e i baccelli non ancora maturi sono consumati come verdura;
  • la corteccia, i baccelli, le foglie, le noci, i semi, i tuberi, le radici e i fiori sono commestibili;
  • le foglie vengono utilizzate fresche o essiccate e macinate in polvere;
  • i baccelli vengono raccolti ancora verdi e consumati freschi o cotti; 
  • l'olio estratto dai semi è dolce, non appiccicoso, non si essicca e non diventa rancido, e i semi possono anche essere consumati crudi, arrostiti, in polvere, immersi nel tè o utilizzati nei curry;
  • la pasta di semi viene usata per purificare l'acqua potabile.

Nei Paesi Occidentali, invece, vengono utilizzate le foglie essiccate, sminuzzate o polverizzate, sia per la preparazione di infusi o bevande che nella composizione di diversi integratori alimentari (approvati, in Italia, dal Ministero della Salute). In ambito cosmetico, invece, vengono utilizzati sia gli estratti della pianta che l'olio ottenuto dai suoi semi.

Le proprietà della Moringa

La Moringa viene utilizzata sia in ambito alimentare che cosmetico grazie ai suoi componenti nutrizionali e alle numerose proprietà benefiche. In particolare:

  • le foglie, considerate come la parte più nutriente della pianta, sono ricche di proteine, vitamine e minerali, tra cui vitamine A, B1, B2, B3 e C, calcio, potassio, ferro, zinco, fosforo e magnesio;
  • la pianta ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, essendo ricca di composti antibatterici, amminoacidi essenziali e antiossidanti (flavonoidi, polifenoli, acido ascorbico, quercitina), che combattono i radicali liberi e la degradazione cellulare e inibiscono l’ossidazione di lipidi, proteine e cellule del DNA;
  • la polvere di Moringa, grazie alle proprietà antibatteriche e antibiotiche che inibiscono la crescita di agenti patogeni responsabili di squilibri intestinale, funghi e candidosi, è utilizzata nell'Ayurveda per prevenire e contrastare problemi come ulcere, malattie del fegato, stipsi, gastrite, colite ulcerosa, problematiche renali e infezioni.
  • gli antiossidanti presenti nella Moringa aiutano anche a migliorare le funzioni cognitive e cerebrali e a regolare la produzione di neurotrasmettitori quali serotonina, dopamina e noradrenalina, mentre le vitamine E e C combattano la degenerazione dei neuroni;
  • la Moringa aiuta a controllare i livelli di zucchero nel sangue grazie all'acido clorogenico in essa contenuto, mentre gli isotiocianati, principalmente presenti nelle foglie e nei semi, forniscono una protezione naturale contro il diabete;
  • infine, le proprietà antivirali, antibatteriche e antimicotiche della Moringa la rendono un ottimo alleato per combattere le infezioni della pelle, come l'acne, il piede d’atleta, la forfora, la gengivite e le punture di insetti.

Curiosità

Le sue foglie sono state proposte come alimento per combattere la malnutrizione, soprattutto nei bambini, nei Paesi più poveri.

Dove cresce spontaneamente la Moringa costituisce una fonte di nutrizione materna e infantile, una medicina per la famiglia e una fonte di reddito; inoltre, gli alberi agiscono da frangivento e riducono l'erosione del suolo. 

I baccelli non maturi della pianta sono chiamati "bacchette da tamburo": vengono bolliti e mangiati visto l'alto contenuto di fibre, magnesio, manganese e potassio

Dai semi di Moringa è possibile estrarre un olio commestibile, noto anche con il nome di olio di Ben o olio di Behen, dal sapore dolce, resistente all'irrancidimento e ricco di acido oleico (65-75%) e di acido beenico o behenico. Ciò che rimane dei semi di Moringa dopo l'estrazione dell'olio può essere utilizzato come fertilizzante o come agente flocculante per purificare l'acqua. 

Anche le radici della Moringa sono commestibili, e sono prevalentemente utilizzate come aromatizzanti. Tuttavia, le radici contengono un particolare alcaloide, la spirochina, che interferirebbe con la trasmissione nervosa portando ad effetti indesiderati, ed un loro consumo eccessivo può portare alla comparsa di nausea, vomito e vertigini. 

ATTENZIONE:
Agli estratti di radice di Moringa sono attribuite proprietà abortive (fonte: PDR for Herbal Medicines, Fourth Edition): per questa ragione l'uso delle radici e dei loro derivati/preparati è controindicato durante la gravidanza.
In ogni caso, a scopo precauzionale, chiedi sempre al tuo medico di fiducia prima di assumere parti, derivati o estratti di Moringa.

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