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Toscana: migliora l'aria, male fiumi e consumo di suolo

Pubblicato il settimo rapporto dell'Arpat sui dati ambientali

L'Arpat, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, ha pubblicato la settima edizione dell’Annuario dei dati ambientali della nostra regione.

L’Annuario è raccolta di oltre 50 indicatori attraverso cui vengono approfonditi i temi ambientali ed analizzato lo stato dell’ambiente a livello regionale. I dati si riferiscono al 2017 e sono stati presentati ieri dal direttore di Arpat Marcello Mossa Verre e dall'assessore all'ambiente Federica Fratoni.

Aria

“La situazione dell’aria appare complessivamente positiva, ma permangono problemi per tre inquinanti: PM10, ossidi di azoto e ozono”, si legge nella sintesi del rapporto.

Nel 2017 il limite di 35 superamenti della media giornaliera del PM10 non è stato rispettato in 2 stazioni di fondo della Rete Regionale, pur rispettando il limite del valore medio annuale per tutte le stazioni. I valori medi annuali più alti di biossido di azoto sono stati registrati nelle stazioni di traffico, con 3 superamenti del limite verificatosi a Firenze e Siena.

Per quanto riguarda l’ozono il limite per la protezione della popolazione non è stato rispettato nell’80% dei siti di monitoraggio, mentre non ci sono stati superamenti della soglia di allarme.

Fiumi

Il 67% di quelli monitorati nel 2017 è lontano dall’obiettivo di qualità stabilito dalla normativa europea. Quanto allo stato chimico, il 61% dei fiumi è in “stato buono”, mentre il 37% è in “stato non buono”. Nel 2017 quasi il 93% dei corpi idrici superficiali selezionati e monitorati per i fitofarmaci hanno registrato la presenza di fitofarmaci. La concentrazione dei nitrati nelle acque sotterranee è in lieve decremento.

Aree di balneazione e acque marine

La qualità delle aree di balneazione nel 2017 si è mantenuta ad un livello eccellente facendo registrare anche un miglioramento rispetto al 2016. Il 93% delle aree ed il 96% dei km di costa controllati si collocano nella classe di eccellenza.

Non buono invece lo stato chimico delle acque marino costiere: il basso livello di qualità ambientale è legato alle alte concentrazioni di Tributilstagno (TBT) e in alcuni casi di mercurio e benzo[a]pirene. Nel 2017 si sono registrati 48 spiaggiamenti di cetacei lungo le coste toscane, più del doppio rispetto allo scorso anno.

Bonifiche

Passando al suolo e agli indicatori relativi ai procedimenti di bonifica (per i quali l’annuario presenta i dati aggiornati a marzo 2018), a fronte di 193 nuovi procedimenti attivati, aumentano sia la densità dei siti sia la percentuale di superficie interessata da procedimento di bonifica.

Rifiuti e consumo di suolo

I dati sui rifiuti urbani, riferiti al 2016 e forniti da ARRR, evidenziano una produzione di rifiuti pari a 617 kg per abitante in Toscana mentre la percentuale di raccolta differenziata si attesta, a livello regionale, al 51%. Desta preoccupazione il consumo di suolo: l'incremento rispetto all'anno precedente del suolo consumato è stato dello 0,10%.

Complessivamente oggi, dice il rapporto Arpat, "in termini assoluti, in Toscana sono irreversibilmente persi più di 1.600 chilometri quadrati di suolo". I valori percentuali più alti di suolo consumato si registrano a Prato, che ha superato il 15% di superficie complessivamente 'consumata', poi Pistoia (11,6%), Livorno (11%), Lucca (10,2%) e Firenze (8,4%).

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