Il Marma: "Fotografia e pittura in dialogo"
"Il Marma, fotografia e pittura in dialogo ispirato ai quadri di Rodolfo Marmaioli e della Firenze che non c'è più", è il titolo della mostra fotografica dedicata al pittore fiorentino Rodolfo Marmaioli (1923-1998) conosciuto come "Marma", così come egli firmava le sue opere.
L'artista, che aveva studiato all'Accademia di Belle Arti, dipingeva vedute tratte dal panorama tradizionale fiorentino, prediligendo anche luoghi meno noti, oppure suggestivi scorci del centro visti da prospettive inedite, talvolta animati dalle sue caratteristiche monachine in compagnia delle piccole collegiali.
Dal 1956 soggiornò a New York, mantenendo rapporti epistolari con i suoi amici più stretti, tra i quali Giuseppe Caldini, Primo Conti e Vasco Pratolini. Ma, nonostante il successo riscosso, fece ritorno a Firenze dopo soli due anni.
Le sue opere si trovano in importanti collezioni estere, sia in Europa che negli Stati Uniti, a Firenze sono esposte alla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti.
La mostra, organizzata dal Gruppo Fotografico "Il Grillo", alla presenza di Marisa Marmaioli figlia dell'artista, è stata inaugurata il 28 novembre e sarà visitabile fino al 10 dicembre, presso la Biblioteca delle Oblate in Via dell'Oriuolo.
Il presidente del gruppo fotografico, Sergio Cipriani, così spiega il perché di una mostra dedicata al pittore fiorentino: "Con questa mostra si è voluto omaggiare la figura dell'artista che tanto amava la sua città, in un diretto confronto tra scatti fotografici di oggi e immagini dei relativi dipinti, tra realtà odierna e quella in cui il pittore ha immortalato lo stesso luogo. Per noi del gruppo è stato emozionante scoprire, con le nostre foto, il ritratto di una Firenze che, per molti aspetti, non esiste più".
L'amore per la sua città rimase sempre vivo nell'animo dell'artista, così come testimoniano anche le parole di Vasco Pratolini nella presentazione di una mostra dell'amico a Parigi: "I segni di un lavoro che dura trent'anni: il suo canto d'amore per Firenze costantemente sostenuto sulla nota della devozione. E dove in particolare la "Firenze com'era" sembra voler rinverdire persino la sbreccatura delle antiche pietre".
Dipingendo la sua amata Firenze, Rodolfo Marma volle certamente trasmettere alle generazioni future un chiaro messaggio per educare a preservarne l'eterna bellezza.