Il passaggio del fronte a Impruneta
Domenica 27 luglio si celebra il 70° Anniversario del bombardamento che colpì la Città di Impruneta e che provocò ingenti danni agli edifici del centro abitato e centinaia di vittime civili. Si tratta di una data molto importante e sentita da parte di tutta la cittadinanza imprunetina.
L'Amministrazione Comunale per l'occasione ha organizzato un articolato programma di eventi, curati dall'Assessorato alla Cultura, che vede il suo momento più importante nella giornata di domenica 27 luglio, quando si svolgeranno le commemorazioni per il 70° Anniversario del bombardamento.
Domenica 27 luglio 2014 alle ore 10.30 nella Basilica di Santa Maria di Impruneta sarà celebrata la Santa Messa in ricordo di quel tragico giorno e in suffragio delle vittime.
Le cerimonie riprendono alle ore 11.30 in Piazza Buondelmonti con la partenza del corteo composto dalle autorità civili, militari, religiose e dei cittadini verso il Monumento ai caduti.
Il programma della giornata prosegue alle ore 16 presso la Sala Consiliare del Comune di Impruneta con la visione de "Il Passaggio del Fronte".
Si conclude la giornata con il rintocco delle campane alle ore 17.00. Fino al 28 luglio rimarranno affissi otto pannelli informativi delle persone e i luoghi simbolo di questa strage.
«La Città di Impruneta non ha mai dimenticato i suoi morti. Le distruzioni. Il dolore. Immagini rimaste indelebili negli occhi dei sopravvissuti, e giunte fino ai nostri giorni grazie agli scritti e alle foto di tanti cittadini e studiosi - che ringrazio - e che saranno protagonisti in questi giorni di una serie di importanti iniziative per celebrare questo 70° anniversario. Vogliamo ricordare, senza retorica - dichiara il ViceSindaco Joele Risaliti - In maniera semplice. Sentita. Partecipata. Con l'orgoglio di una Impruneta che ha visto le sue donne e i suoi uomini reagire fin da subito a quella terribile ferita. Una Comunità che si è distinta per l'impegno, la grande forza morale e l'energia necessaria per superare le difficoltà di quei giorni e tornare alla vita. Dopo i momenti della disperazione, dello sgomento si tornò al lavoro nelle campagne. Riaprirono i negozi, le botteghe artigiane, le scuole. Furono realizzate nuove infrastrutture, impianti sportivi sorti sulle macerie, luoghi della cultura, parchi e giardini. Una città che, pur ferita dalla guerra, ha saputo riconquistare la sua identità e andare avanti. Primo Levi ha scritto: "Ci sono pagine da leggere perché nessuno debba più scriverle". Noi vogliamo "rileggere" quelle pagine pur tristi della nostra storia per trarre giusti insegnamenti e trasmettere speranza alle generazioni future».